C’entra davvero il tarassaco nella morte per presunto avvelenamento dell’esperto di piante di Lecco?

Un uomo è deceduto dopo aver raccolto e portato in tavola delle erbe selvatiche non commestibili, confuse per tarassaco secondo quanto affermato da alcune fonti. In molti non credono però a questa versione. Purtroppo la corsa in ospedale non ha consentito ai medici di salvare la persona, la quale è morta giorni dopo

Tragedia a Lecco dove un uomo è morto presumibilmente per aver consumato delle erbe selvatiche velenose. Almeno stando a quanto diffuso da fonti locali, la vittima, appassionata di piante, sarebbe andata alla ricerca di tarassaco e avrebbe scambiato alcuni fiori e foglie di specie tossiche per il dente di leone.

A nulla sarebbe servito il ricovero all’ospedale di Merate, l’uomo sarebbe deceduto successivamente. Nel suo paese, Calolziocorte, era conosciutissimo non solo per la sua passione, ma perché allenava la squadra di calcio del posto. Poi il dramma, per molti inspiegabile.

Sulle cause delle morte ci sono molti dubbi sollevati specialmente da chi conosce bene la zona. Piante tossiche ve ne sono, ma è possibile che siano state scambiate per tarassaco da un esperto? Nell’area non risulterebbe inoltre la presenza di piante velenose simili al dente di leone e facilmente confondibili con questo.

Sembrerebbe inverosimile questa versione dei fatti e quasi nessuno sarebbe pienamente convinto delle notizie che stanno rimbalzando nella rete, alcune con titoli allarmistici e a dir poco irrispettosi. Nel stringersi al dolore della famiglia, molti hanno avanzato ipotesi su quale pianta potesse essere responsabile della dipartita dell’uomo. Alcuni credono si tratti di presumibilmente di Aconitum napellus.

Purtroppo le intossicazioni alimentari da piante ed erbe non commestibili sono piuttosto frequenti e in primavera i casi aumentano. Imparare a conoscere le erbe spontanee così come le bacche e i funghi per la successiva raccolta è una passione condivisa da molti, ma bisogna prestare sempre la massima attenzione. Per questo, prima di raccogliere un qualunque frutto della natura e portarlo in tavola si deve essere sicuri della specie con cui si ha a che fare.

Confonderne una con un’altra può costare fin troppo caro e, come è risaputo, la natura non perdona e non ammette leggerezza. È di pochi giorni fa la notizia di quattro persone finite al pronto soccorso dell’ospedale Gravina di Caltagirone per aver scambiato e mangiato i fiori della pianta velenosa Datura stramonium con fiori di zucca.

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