Cornetti Bauli con salmonella? Falso allarme, si è trattato di un errore della Asl

Un clamoroso errore! Vi ricordate dei cornetti bauli ritirati per salmonella? Non era vero e non c'era nessun rischio! Come è potuto accadere? La colpa è di un errore dell’ASL di Salerno e del laboratorio che ha effettuato l’esame

Un clamoroso errore! Vi ricordate dei cornetti bauli ritirati per salmonella? Non era vero e non c’era nessun rischio! Come è potuto accadere?

La colpa è di un errore dell’ASL di Salerno e del laboratorio che ha effettuato l’esame. Proprio così.

“Sia i campioni di controllo mantenuti presso i nostri stabilimenti, sia quelli prelevati originariamente dalla ASL e poi analizzati da un laboratorio terzo, hanno rilevato la totale assenza di salmonella nei nostri prodotti. Infine, anche il contro-campione analizzato dall’Istituto Superiore di Sanità ha dato esito negativo, confermando quanto abbiamo sempre sostenuto”, spiega l’azienda in una nota.

D’altronde come un prodotto da forno, sottoposto a cottura, potesse essere stato anche solo ipoteticamente inquinato dal batterio della salmonella, era anche per noi abbastanza difficile da capire. Ma le comunicazioni del ministero della salute erano chiare e non lasciavano spazio a dubbio alcuno.

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Così Bauli, pur non condividendo l’avviso pervenuto dal Ministero della Salute, aveva predisposto il richiamo del lotto segnalato assumendosene l’intero onere.

“Non comprendiamo quindi come sia possibile che il richiamo sia stato proposto senza verificarne la correttezza determinando panico ingiustificato tra i consumatori e grave danno di immagine ad un’azienda che si è distinta per serietà e qualità nell’arco di quasi cento anni di storia. Bauli non ritiene giusto subire questo grave torto ed intende tutelare i propri diritti e quelli dei propri consumatori con tutti gli strumenti di legge disponibili affinché situazioni di questo genere non si ripetano più”, spiega la società.

Insomma, era un falso allarme e ora anche le contro-analisi dell’Istituto Superiore di Sanità hanno dimostrato che non c’è stata alcuna contaminazione microbiologica e il richiamo di prodotto era ingiustificato.

Roberta Ragni

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