Essere omosessuali rimane un tabù. Il commovente documentario sul dramma delle finte nozze (VIDEO)

Dovresti trovare una ragazza lesbica e fare un finto matrimonio. Essere attratti da un corpo dello stesso sesso, desiderare baci e carezze che escono fuori dagli schemi di una società in cui la questione omosessuale resta circoscritta nelle cosiddette tre negazioni: non approvo, non disapprovo e non promuovo.

Dovresti trovare una ragazza lesbica e fare un finto matrimonio. Essere attratti da un corpo dello stesso sesso, desiderare baci e carezze che escono fuori dagli schemi di una società in cui la questione omosessuale resta circoscritta nelle cosiddette tre negazioni: non approvo, non disapprovo e non promuovo.

Cosa significa essere gay in Cina oggi?

Nonostante l’omosessualità non sia più considerata un reato, com’era fino al 1997 e sia stata cancellata dalla classificazione delle malattie mentali nel 2001, per la comunità gay i tempi sono ancora difficili.
Non sono poi così lontani, infatti, i giorni in cui venivano praticati i cosiddetti trattamenti correttivi, ovvero delle terapie che “garantivano” il passaggio all’eterosessualità.

ITCC Andy Karaoke

La vera discriminazione è all’interno della propria famiglia

La vera discriminazione è all’interno della famiglia, lo spiega bene la regista calabrese trapiantata a Londra, Sophia Luvarà nel docufilm “Inside the China Closet”, uno dei 50 film su 3 mila che ha partecipato alla sezione Panorama del Festival di Berlino.


Sicuramente ci sono state delle aperture rispetto al passato, ma essere omosessuali rimane un tabù. Uscire dagli schemi di una società rigida e dittatoriale è molto difficile, per questo capita che i ragazzi facciano coming out con i genitori, ma poi di comune accordo si decida che per il resto del mondo si continuerà a essere eterosessuali, spiega a greenMe.it Luvarà.

Per questo motivo, esistono i fake marriage, ovvero i falsi matrimoni, quasi un trend tra gay e lesbiche che regalano così ai rispettivi padri e madri, l’illusione di rapporti convenzionali.

Dunque, anche se essere omosessuale non è illegale, è una pratica normale che un gay si metta d’accordo con una lesbica e convoli a nozze pubbliche, che insieme facciano un bambino ma che tra le mura domestiche, si comportino da estranei. Senza dimenticare poi la componente sessuale: inesistente nel rapporto di coppia, viva e fervida con compagni dello stesso sesso.

ITCC Cherry friends

Per trovare un partner finto si va agli speed dating per gay o lesbiche, ovvero appuntamenti in cui si contratta in che modo sarà gestito il rapporto. Si decide assieme, come se si stesse firmando un normale accordo. Chi si prenderà cura del bambino? Come ci si comporterà con i compagni? La fecondazione sarà in vitro?
È ciò che fanno anche i protagonisti di Inside the China Closet. Andy è gay, quando ha fatto coming out con suo padre, lui ha pianto come non aveva mai fatto in vita sua e gli ha fatto promettere che sarebbe rimasto un segreto tra loro. Cherry invece è sposata con un ragazzo gay ed è alla ricerca di un bambino da adottare.

ITCC Cherryparents 1
ITCC ANDY phone 1

Due storie parallele per raccontare e mettere a nudo appunto le sfide del mondo omosessuale: “uscire dall’armadio”, come direbbe un cinese, non è per niente facile perché il “non potere andare contro natura”, affonda le sue radici in tempi lontani.

L’amore ai tempi di Mao

Durante la Rivoluzione culturale, non sono mancate le persecuzioni e la prigionia, l’amore omosessuale veniva consumato in luoghi appartati in cui le effusioni erano lontane da occhi inquisitori, in cui il sesso era furtivo e fugace. Essere scoperti dalla polizia significava per giunta essere accusati di prostituzione.
Un amore gay alla luce del sole è come non riconoscere l’importanza che i cinesi attribuiscono al matrimonio tradizionale e soprattutto all’essere genitori. Ma, oltre all’aspetto legato alla reputazione sociale, in Cina esistono altre dinamiche.

Non dimentichiamo che la politica del figlio unico gioca un ruolo fondamentale: se sei figlio unico devi per forza portare avanti il nome della tua famiglia, senza alcuna possibilità di scelta. Inoltre, non esiste un vero e proprio sistema pensionistico e quindi sono i figli che devono mantenere i genitori, spiega Luvarà.

È per questo motivo che Andy passa le sue giornate alla ricerca di una ragazza lesbica da sposare e disposta a diventare la madre di suo figlio. Una ricerca estenuante che spazia dai siti online ai mercati matrimoniali clandestini. Andy asseconda il volere del padre rinunciando alla sua vera natura, ma l’idea di una donna ideale è sempre più lontana.


Cherry deve cercare un bambino da adottare illegalmente perché i suoi genitori vogliono che abbia qualcuno che si prenderà cura di lei quando sarà vecchia. La donna però non vuole avere un figlio, lo confessa alla sua fidanzata e assieme prenderanno una decisione che le libererà dal peso imposto dalla società. Andy non seguirà la stessa strada. Cosa ne sarà di loro due? Rinunceranno alla felicità e alle loro preferenze sessuali per soddisfare i desideri dei loro genitori?

“Girare il documentario su questo tema non è stato semplice, così come trovare dei ragazzi che fossero disposti a raccontare davanti a una telecamera il loro finto matrimonio. Ci sono voluti quasi due anni di ricerche per avere i miei protagonisti. Convincerli è stato altrettanto duro, alla fine hanno accettato perché ho promesso che il film non sarebbe mai andato in onda nelle televisioni cinesi. Insomma qui si può essere omosessuali ma non bisogna fare troppo rumore” conclude la giovane regista.

Dominella Trunfio

Foto: ufficio stampa Sophia Luvarà

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