Dargen D’Amico arriva da un’isola piccolissima dove non c’è neanche la luce

Dargen D'Amico origini, in pochi sanno che arriva da un'isola piccolissima in cui non c'è neanche la luce: ecco di dove è

Dargen D’Amico, il cantautore milanese, ha una storia che si intreccia con le atmosfere e i colori delle Isole Eolie. Nato e cresciuto a Milano, il suo legame con queste terre è profondo e radicato, grazie alle origini della madre che proviene da Filicudi, una delle splendide isole dell’arcipelago.

Nonostante sia cresciuto nella frenetica metropoli lombarda, Dargen D’Amico ha sempre mantenuto un forte legame con le sue radici eoliane. Filicudi, con le sue spiagge incantevoli, i paesaggi suggestivi e la cultura autentica, ha lasciato un’impronta indelebile nel cuore dell’artista, che non perde occasione di tornare sull’isola per ritrovare ispirazione e rinnovare il suo legame con la terra dei suoi antenati.

Le origini di Dargen D’Amico

Negli incantevoli paesaggi dell’arcipelago eoliano, Dargen D’Amico trova i suoi ricordi più preziosi e autentici, come ha confidato durante un’intervista a Repubblica. Il siciliano, il dialetto della sua terra, è un dono della sua mamma, e quando ha l’opportunità, fugge in Sicilia: «Filicudi è la mia seconda casa», sottolinea. Il legame tra Dargen D’Amico e la Sicilia è profondo e autentico: «A Filicudi è racchiuso il mio codice genetico», rivela, «ma non è solo una questione di DNA. Filicudi è una scelta, perché è uno dei posti più belli che esistano».

Da giovane, trascorreva tre o quattro mesi all’anno sull’isola, una pratica che, purtroppo, non riesce più a mantenere con la stessa frequenza. Tuttavia, non appena ha l’opportunità, parte per visitare zii e cugini: «Le isole Eolie sono il luogo in cui mi sento a casa. È il posto in cui vorrei essere sempre», ammette.

Dargen D’Amico si definisce “milanese con origini siciliane”: «Come molti milanesi, ho radici nel sud, ma per me sono una parte essenziale», sottolinea. Questa parte essenziale della sua identità non lo abbandona mai e non vuole mai abbandonare. La Sicilia rimane il faro che guida il suo spirito, un richiamo costante che continua a riverberare nel suo cuore.

La canzone in cui parla di Filicudi

Anche in una delle sue canzoni più famosi, Dargen D’Amico nomina la sua amata isola. Il titolo del brano è C.S.A. gode. Ecco la parte di testo in cui il cantante di Sanremo 2024 nomina Filicudi:

«Mentre io sono già a Milazzo e aspetto il traghetto diretto a Filicudi, nell’attesa duetto a calcetto con un bimbo a piedi nudi. Quando arrivo sull’isola è già finito il giorno, al mio disco penserò meglio quando ritorno».

La bellezza di Filicudi: l’isola senza lampioni

A Filicudi, la notte offre uno spettacolo unico nel suo genere: il cielo si apre in tutta la sua magnificenza, mostrando uno splendido manto blu punteggiato da stelle scintillanti. Qui, il cielo è più stellato che altrove, regalando un’esperienza indimenticabile agli osservatori notturni.

Le strade dell’isola, prive di illuminazione artificiale come lampioni, si dipanano sotto il chiarore lunare o sono illuminate solo dalla luce fioca di piccole lampade portatili. È un’atmosfera magica, dove ogni passo è un viaggio nell’incanto della notte e ogni angolo rivela una bellezza senza tempo.

Filicudi è un vero e proprio paradiso, dove la montagna si tuffa dolcemente nel mare, creando baie meravigliose e panorami mozzafiato. Qui, anche i sassi sembrano opere d’arte, modellati dal vento e dal mare, e si fondono armoniosamente con la natura circostante.

Le acque che lambiscono le coste di Filicudi sono cristalline e trasparenti, carezzevoli come seta sulla pelle. In esse, il riflesso del cielo stellato crea un’atmosfera di magia e incanto, rendendo l’isola un luogo dove la bellezza della natura si manifesta in tutto il suo splendore.

Ora, Dargen D’Amico si prepara a portare tutto il suo talento e la sua passione sul palco del Festival di Sanremo 2024.  Il suo legame con Filicudi e le Eolie continua a essere una fonte di ispirazione e di forza per Dargen D’Amico, che con la sua musica porta avanti un ponte tra il mondo urbano e quello naturale, tra la frenesia della città e la serenità delle isole.

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