Metti un orto al fuorisalone

Angelo Grassi è un signore dai capelli bianchi e lo sguardo blu profondo, lo incontriamo ad Ortofabbrica, il suo allestimento botanico al Fuori Salone 2010. Il luogo è interstiziale, per quanti allestimenti ispirati alla natura abbiamo visto in giro per via Tortona, Ortofabbrica è l’unico luogo in cui si possa respirare la freschezza della natura: le piante sono ovunque, anche i tavoli ne sono ricoperti, e anche l’atmosfera è quella rilassata di una gita in campagna. L’area su cui sorge normalmente non è nient’altro che un parcheggio grigio e bigio.

Angelo Grassi è un signore dai capelli bianchi e lo sguardo blu profondo, lo incontriamo ad Ortofabbrica, il suo allestimento botanico al Fuori Salone 2010. Il luogo è interstiziale, per quanti allestimenti ispirati alla natura abbiamo visto in giro per via Tortona, Ortofabbrica è l’unico luogo in cui si possa respirare la freschezza della natura: le piante sono ovunque, anche i tavoli ne sono ricoperti, e anche l’atmosfera è quella rilassata di una gita in campagna. L’area su cui sorge normalmente non è nient’altro che un parcheggio grigio e bigio.

Oggi qui invece tutto rifulge del verde delle piante, dello spirito green come stile di vita: abbiamo produttori di vino (ottimo il prosecco che abbiamo assaggiato) dell’Appennino emiliano, tessitori di canapa (una produzione in cui l’Italia è stata leader per molti anni) che usano i vecchi telai meccanici della Lanerossi Vicenza, recuperati quando l’azienda è passata a quelli computerizzati, che permettono lavorazioni estremamente personalizzate invece che tonnellate di materiale che rischia l’invenduto. Oggi la produzione di canapa in Italia è contingentata, senza farsi troppe illusioni Grassi passa serenamente oltre e scopre il Kenaf, una pianta indonesiana che piantata sulle rive del Po produce un ottimo feltro isolante di cui vediamo intorno tante applicazioni, a partire dalla coibentazione termica.

telaio

C’è anche spazio per un esperienza di recupero e riciclaggio tout-court, portata avanti da una giovane artigiana che se ne va in giro a recuperare montagne di vecchi maglioni di lana, che sapientemente lavorati danno poi vita alle splendide creazioni che vedete in queste foto.

Un’istallazione come Ortofabbrica non si improvvisa, non è certo la trovata trendy dell’ultimo arrivato pronto a saltare sul carretto (trainato da buoi) della moda green. Angelo Grassi non è nuovo a questi exploit di recupero e riconversione di aree dismesse.

sedia-edera

Tutto è iniziato – ci racconta seduti ad uno dei sui incantevoli tavoli-edera – circa 20 anni fa quando decise di riconvertire ad un uso più intelligente e sostenibile ben 18.000 m2 di un ex-cementifico in quel di Gambettola (FC).

tavoli-edera

Quella fabbrica che inquinava il paese di rumori e polveri oggi è la splendida cornice di un laboratorio permanente dove convivono ben 25 realtà artigiane che tra tutte riescono a produrre il triplo del PIL di quanto non si facesse prima il cemento. Questo luogo rinato si chiama Fabbrica, un nome che vuole mantenere il legame con un luogo che è da sempre delegato alla produzione, oggi nell’ottica della filiera sostenibile.

La voglia di Grassi di diffondere un design ecosostenibile non si ferma qui a Milano. Infatti Ortofabbrica è anche il nome del primo Contest di Creatività Sostenibile mirato a selezionare i migliori progetti “connotati da una forte commistione tra ecologia e design” per imporli all’attenzione del grande pubblico ma anche a quella di imprese interessate a metterle in produzione. Quindi se hai un progetto di green design nel cassetto, ti consigliamo di andare a leggerti il regolamento sul sito del concorso su http://www.romagnacreativedistrict.com

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