Il diesel è cancerogeno. Il Codacons lancia campagna per risarcimento danni da smog

Il diesel è stato classificato come cancerogeno dall'Iarc. E il Codacons dopo aver inviato un esposto alla procura, ha già avviato un'azione collettiva per chiedere un risarcimento per i cittadini

Il diesel è cancerogeno. Lo ha stabilito uno studio reso noto qualche settimana fa dal Journal of National Cancer Institute di Bethesda, e confermato dall’Iarc, l’International Agency for Research on Cancer, che fa parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. E il Codacons è già sceso in campo per tutelare i diritti dei consumatori.

Oggi lo scarico del motore diesel è classificato come cancerogeno per l’uomo ed è passato dal Gruppo 2A stabilito nel 1998 (probabilmente cancerogeno) al Gruppo 1 (sostanze certamente cancerogene). Tale decisione sarebbe stata presa dall’Iarc sulla base di prove sufficienti riguardo al fatto che l’esposizione ai gas di scarico del diesel sia associata ad un aumentato rischio di cancro al polmone. Di recente, i pericoli connessi al diesel erano stati portati nuovamente alla luce da uno studio dell’US National Cancer Institute del marzo scorso che aveva messo in luce che i minatori mostravano un aumentato rischio di morte per cancro del polmone soprattutto nei lavoratori esposti a tali sostanze.

Davanti a tali minacce per la salute pubblica, il Codacons non si è fatto attendere e due giorni fa ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Milano chiedendo il sequestro di tutti i veicoli diesel esistenti sul territorio della città di Milano e provincia.

Ecco il testo dell’esposto già depositato: “Si chiede, inoltre, che l’Ill.mo Procuratore della Repubblica adito voglia accertare il pericolo che la libera disponibilità dei veicoli diesel possa aggravare o protrarre le conseguenze di cui in narrativa e, quindi, voglia ordinare il sequestro preventivo ex artt. 321 c.p.p. di tutti i veicoli alimentati a diesel presenti sul territorio della città di Milano e provincia“. L’associazione di consumatori ha chiesto inoltre alla Procura di “accertare la responsabilità del Sindaco pro tempore di Milano e del Presidente della Lombardia per le ipotesi di violazione di legge che si evincono in narrativa“, in particolare rispetto ai reati di omissione di atti d’ufficio (328 c.p.) e getto pericoloso di cose (674 c.p.).

Adesso che ci sarebbe la certezza che il diesel produce sostanze cancerogene, ha spinto il Codacons a scendere in campo per poter chiedere il contoai sindaci e dei presidenti di regione “eventualmente inadempienti”.

E le prove ci sarebbero tutte, come ha confermato anche il presidente del Circ, Christopher Portier, secondo cui “le prove scientifiche sono inconfutabili e le conclusioni del gruppo di lavoro sono state unanimi: le emanazioni dei motori diesel causano il tumore del polmone“. Dello stesso avviso anche il presidente del Codacons, Marco Maria Donzelli: “La prova inconfutabile del legame tra i gas di scarico dei motori diesel e la diffusione del cancro rende necessario un intervento straordinario da parte della Procura, a tutela della salute dei cittadini. Da qui la richiesta di sequestro dei veicoli diesel, dato che sono una fonte di morte certa“.

Oltre al ritiro dei veicoli, il Codacons si è spinto oltre. Accertati i potenziali danni che il diesel può provocare alla salute dei cittadini, l’associazione dei consumatori ha lanciato in tutta Italia una campagna per il risarcimento dei danni da smog. Un’azione collettiva al costo di 6 euro per richiedere 2mila euro di risarcimento danni per il solo fatto di essere stati costretti a respirare aria malsana. Secondo quanto spiega il Codacons, in 45 città italiane c’è un eccessivo sforamento alle soglie limite giornaliere di Pm10 nell’aria imposte dalle norme. Tali soglie non potrebbero essere superate per più di 35 giorni all’anno e su di esse vigilano Regioni e Comuni che in caso di necessità hanno l’obbligo di “adottare tutte le misure necessarie ad evitare i conseguenti gravissimi danni per la salute, in particolare tutte le tragiche patologie legate all’apparato cardio-circolatorio e respiratorio causate dall’inquinamento dell’aria”.

Tuttavia, secondo l’associazione molti comuni, province e regioni non lo hanno fatto “con la conseguenza che oltre 8.500 persone muoiono ogni anno in Italia a causa dello smog”. Da qui la necessità da parte del Codacons di una mega-azione risarcitoria in favore dei cittadini residenti nelle 45 città.

Respirare aria pulito è un diritto, e non può essere calpestato.

Francesca Mancuso

Le istruzioni del Codacons per chiedere il risarcimento

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