Le bevande vegetali sono un'ottima alternativa (decisamente più etica) al latte vaccino, ma non tutte sono uguali. Scopriamo gli ingredienti da cercare o evitare al momento dell'acquisto
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Sugli scaffali dei supermercati e dei negozi bio troviamo diverse varianti di bevande vegetali. Per cercare di capire meglio a cosa stare attenti nel momento in cui si acquistano abbiamo chiesto consiglio a due esperti.
Si fa presto a dire “latte vegetale”, ma non tutte le bevande si trovano in circolazione sono davvero salutari. Le bevande più comuni sono quelle a base di riso e soia, ma ce ne sono davvero tantissime tipologie fatte con avena, miglio, quinoa, nocciole, cocco, mandorle e chi più ne ha più ne metta.
Importante come sempre leggere le etichette per scegliere con più consapevolezza i prodotti che acquistiamo. Per cercare di capire meglio a cosa stare attenti nel momento in cui si acquista una bevanda vegetale abbiamo raccolto per voi alcuni consigli.
Cosa deve contenere e cosa no un buon latte vegetale
Per prima cosa è bene sottolineare che gli ingredienti fondamentali di una bevanda vegetale sono: un quantitativo variabile di cereale o frutta secca, un dolcificante (che può variare sia in quanto a tipologia che a quantità) e ovviamente acqua. Non sempre però le confezioni in commercio si limitano a questi ingredienti.
Cosa quindi NON deve contenere un buon latte vegetale? Sicuramente non ci devono essere oli saturi tipo l’olio di palma, ma anche zuccheri aggiunti come il glucosio e soprattutto il fruttosio.
Altre cose a cui fare attenzione sono: l’eventuale presenza di sale o grassi aggiunti, ma anche di additivi e conservanti. Sarebbe importante a cui fare attenzione è la percentuale di cereale o frutta secca che contiene la bevanda.
La bevanda migliore per fare colazione
Spesso chi non beve latte vaccino (perché allergico o intollerante o ancora perché ha deciso di eliminarlo per motivi etici), a colazione utilizza latte vegetale e il più delle volte della stessa tipologia per questione di comodità o gusto personale. Ma al di là del sapore, c’è una di queste bevande che potenzialmente è migliore delle altre per iniziare la giornata?
Tutto dipende dalle esigenze. Il latte di soia è più ‘strutturato’ rispetto alle altre bevande, perché contiene più proteine e grassi. D’altra parte le altre alternative sono più digeribili, perché meno ricche di proteine e senza grassi.
L’ideale sarebbe cercare di variare e magari associare insieme un paio di tipi di latte, come base si può usare il latte di riso, associandolo a quello di mandorla, avena, miglio, cocco, nocciola. Il vegetale ha le stesse caratteristiche e proprietà del cereale o frutta secca dal quale viene prodotto. Quindi ci sono bevande più proteiche, come mandorla, avena, nocciola, quelle con un indice glicemico più alto come quello di riso, e ancora altre con “grassi buoni” come quello di cocco”.
Bevande vegetali e indice glicemico
Un aspetto importante da valutare nel momento in cui si sceglie o meno un tipo di bevanda vegetale piuttosto che un’altra sta nell‘indice glicemico del prodotto, dato principalmente dal cereale o dalla frutta secca con cui è realizzato.
Se si vuole tener conto di questo, dunque, quale è meglio scegliere? Il latte di soia ha l’indice glicemico più basso, poi a salire troviamo il latte di avena, di kamut, di mandorle, di farro, di riso, mentre l’indice glicemico più alto in assoluto lo possiede il latte di cocco.
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