Food in nude: i supermercati neozelandesi che hanno detto addio alla plastica per frutta e verdura

In Nuova Zelanda una catena di supermercati vende frutta e verdura "nuda" senza gli inutili vassoi di plastica di cui troppo spesso si abusa nei reparti ortofrutta.

In Nuova Zelanda una catena di supermercati vende frutta e verdura “nuda” senza gli inutili vassoi di plastica di cui troppo spesso si abusa nei reparti ortofrutta.

#Svestilafrutta, la nostra campagna contro l’abuso degli imballaggi in plastica è già una solida realtà in Nuova Zelanda, dove una catena di supermercati ha deciso di eliminare la plastica in toto da frutta e verdura.

L’iniziativa si chiama Food in the nude, ma il risultato non cambia: eliminare il packaging laddove non serve e se serve utilizzare quello 100% compostabile e riciclabile. La catena in questione è la Foodstuffs che da sola, controlla il 53% del mercato alimentare della Nuova Zelanda. Immaginate che impatto avrà sulla riduzione degli imballaggi?

L’idea è piaciuta così tanto ai cittadini che il fatturato è già aumentato. La cosa non ci sorprende. Quando abbiamo lanciato #svestilafrutta, siete stati in tantissimi a segnalarci le anomalie che troviamo ogni giorno nei supermercati.

Queste erano le tristi immagini che ci avevate inviato:

Una cipolla in un vassoio, 20 grammi di basilico avvolti nella plastica e ancora una banana o un’ arancia in solitaria totalmente sigillate. Quante volte ci siamo trovati davanti a questa scena? Ha senso confezionare frutta e verdura che già per natura, grazie alla buccia, hanno una loro protezione?

C’è ormai l’ossessione di impacchettare tutto, di proteggere eccessivamente frutta e verdura, perfino quella bio. Il risultato è che ci ritroviamo il carrello della spesa pieno di plastica che nella maggior parte dei casi poi finisce in mare.

Il problema è stato risolto da Food in the Nude e le vendite sono aumentate fino al 300%. In pratica, la frutta e verdura vengono riposte in scaffalature in cui ciclicamente vengono ‘annaffiate’ da una pioggerellina d’acqua che le mantiene fresche.

“Abbiamo anche installato un sistema di osmosi inversa che tratta l’acqua rimuovendo il 99% di tutti i batteri e il cloro, quindi siamo fiduciosi che l’acqua con cui stiamo curando gli ortaggi rimane pura”, fanno sapere dal supermercato.

Avevamo già detto addio alle buste di plastica non biodegradabili e questo sembra essere il passo successivo. Pionieri sono stati gli Stati Uniti dove è la catena Whole Foods ad aver dato vita alla rivoluzione. Non a caso Nigel Bond, uno dei proprietari della catena neozelandese, ha avuto l’idea di dire addio agli imballaggi proprio dopo uno dei suoi viaggi.

“Quando si intraprendono questi progetti il rischio è da tenere in conto. Ma questo cambiamento ha prodotto dei feedback molto positivi. Insieme al responsabile del negozio Gary May abbiamo notato che una quantità crescente di prodotti freschi veniva venduta in un involucro di plastica. Pensavamo fosse pazzesco e abbiamo giurato e dichiarato di fare qualcosa”, dice Bond.

Le catena di supermercati ha firmato una dichiarazione in cui si impegna a rendere tutti gli imballaggi 100% riutilizzabili, riciclabili o compostabili entro il 2025. Ha, inoltre, introdotto vassoi per alimenti riciclabili: una misura che salva più di 80 milioni di vassoi dalla discarica ogni anno.

E noi speriamo che arrivi presto anche in Italia!

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Dominella Trunfio

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