Schiaccianoci: origini e storia del soldatino natalizio

Conoscete la vera storia del famoso soldatino? Da dove arriva e quali sono le origini del balletto omonimo? Inoltriamoci alla scoperta del suo magico mondo...

Potreste averne uno in casa sotto forma di decorazione natalizia, aver visto uno dei tanti cartoni animati a tema o aver assistito a uno spettacolo teatrale, in ogni casoLo Schiaccianoci” avrà sicuramente conquistato i vostri cuori. Ma ne conoscete la vera storia? Scopriamola insieme. 

Schiaccianoci: le origini

Secondo quanto riporta il Nutcracker Museum, il primo antenato dei normali schiaccianoci risale al III o IV secolo a.C., era di metallo e aveva una forma totalmente diversa dall’amato soldatino. Nel corso del tempo gli schiaccianoci cambiarono forma e materiali, e gli artigiani iniziarono a produrre esemplari formati da due pezzi di legno tenuti insieme da una cinghia di cuoio o da una cerniera in metallo. Arte in cui si distinsero soprattutto i francesi e gli inglesi nel corso del XV e XVI secolo.

I primi schiaccianoci dalle sembianze animali e umane vennero introdotti invece nel XVIII e XIX dagli intagliatori austriaci, svizzeri e italiani. Mentre gli schiaccianoci a forma di soldatino e re comparvero a inizio ‘800 nelle regioni tedesche di Sonneberg ed Erzgebirge. Ma solo nel 1872, Wilhelm Fuchtner, noto come il padre dello schiaccianoci, ne realizzò la prima produzione commerciale.

Il funzionamento dei soldatini era simile a quello dei normali schiaccianoci a leva: originariamente presentavano una maniglia nella parte posteriore e quando la leva veniva abbassata, la mascella dello schiaccianoci si alzava rompendo la noce posizionata nella sua bocca.

Schiaccianoci: tra letteratura e danza

Nella Germania di inizio ‘800 i soldatini schiaccianoci erano particolarmente apprezzati come decorazioni natalizie, tanto da ispirare il racconto di E.T.A. Hoffman, “Schiaccianoci e il re dei topi” del 1816.

Racconto poi rivisitato dallo scrittore e drammaturgo francese Alexandre Dumas padre, il cui libro, “Storia di uno Schiaccianoci”, decisamente più edulcorato e rassicurante rispetto all’originale, fece un successo clamoroso, ispirando anche lo storico balletto.

Era il lontano 1892 quando, sulle musiche di Pëtr Il’ič Čajkovskij, Lo Schiaccianoci venne messo in scena presso il Mariinskij Theater di San Pietroburgo. Čajkovskij compose le musiche tra il 1891 e il 1892 basandosi sulle indicazioni del coreografo Marius Petipa.

In Europa invece arrivò per la prima volta nel 1934, a Londra, con le coreografie di Ivanov, mentre in Italia esordì nel 1938 alla Scala di Milano, con le coreografie di Margarita Petrovna Froman.

Schiaccianoci: la trama

La trama, nonostante abbia subito delle variazioni nel corso del tempo, è la seguente: casa Stralhbaun è in festa per la vigilia di Natale e tra gli invitati c’è anche l’amico di famiglia Drosselmeyer, abile costruttore di giochi e pupazzi meccanici.

Drosselmeyer regala uno schiaccianoci a forma di soldatino alla figlia degli Stralhbaun, Clara (nella versione originale chiamata Marie), che se ne innamora perdutamente, finendo catapultata in un mondo magico dove lo schiaccianoci prende vita insieme ad altri personaggi, tra cui spicca il temibile Re dei Topi. In quel mondo incantato Clara vive avventure incredibili, finché risvegliatasi dal lungo sonno, non torna alla normalità.

Schiaccianoci nel cinema

La fiaba ha ispirato diversi film d’animazione, come “Ščelkunčik”, cartone animato sovietivo del 1973, e “La favola del principe schiaccianoci” del 1990, diretta da Paul Schibli.

Di più recente uscita sono “Lo schiaccianoci e i quattro regni, film del 2018 diretto da Lasse Hallström e Joe Johnston, che trae ispirazione dal racconto di E. T. A. Hoffmann e dal balletto, e “Lo schiaccianoci e il flauto magico” del regista Georgi Gitis, film d’animazione del 2022 basato sulla fiaba di Alexandre Dumas padre.

FONTI: Nutcracker Museum

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