Zucchero di canna: ancora troppo “amaro”. Rapunzel e Lidl tra i prodotti migliori del test tedesco

Un nuovo test sullo zucchero di canna mostra come questo prodotto sia privo di pesticidi ma "amaro" in quanto a condizioni dei lavoratori

Lo zucchero è spesso presente sulle nostre tavole, lo utilizziamo per dolcificare caffè o tisane ma anche per preparare dolci. Molte persone prediligono lo zucchero di canna e proprio su questa varietà si è concentrata la nuova analisi di Öko-Test che ha confrontato 45 differenti marche.

La rivista tedesca, come sempre, è andata alla ricerca all’interno dei vari prodotti di sostanze controverse ed inquinanti. Ma, nel caso dello zucchero, la valutazione è stata fatta anche considerando le condizioni di lavoro nelle piantagioni e la trasparenza delle informazioni da parte dei produttori.

Ve ne abbiamo parlato anche noi: i coltivatori di canna da zucchero sono spesso costretti a lavorare in condizioni inumane ed è per questo che è consigliabile acquistare zucchero di canna da Commercio Equo e Solidale. (Leggi anche: Nicaragua: salvare i coltivatori di canna da zucchero con acqua potabile e ombra?)

Ma, tornando al test, i campioni di zucchero del mercato tedesco (alcuni dei quali presenti anche in Italia) erano di vario genere. Si trattava più nello specifico di 31 prodotti biologici e 14 convenzionali.

I risultati

Partiamo dalla buona notizia: in nessun campione di zucchero sono state trovate tracce di pesticidi. Inoltre, i risultati di laboratorio per tutti gli zuccheri sono stati positivi, solo alcuni contenevano piccole tracce (ben al di sotto del livello di legge) di metalli pesanti o componenti di olio minerale.

In alcuni casi, però, la rivista critica la presentazione dei valori nutrizionali sulla confezione. Pubblicizzare lo zucchero come “fonte naturale di ferro” o “ricco di vitamine e minerali” non è corretto.

Ma in generale, comunque, il problema dello zucchero sembra essere piuttosto un altro: le condizioni dei lavoratori e la poca trasparenza dei produttori. Considerando questi parametri, infatti, solo 13 prodotti su 45 nel test hanno ottenuto una valutazione “molto buona”.

Tre zuccheri biologici e quasi la metà degli zuccheri convenzionali vengono “bocciati” dal test e gli esperti tedeschi ricordano che il biologico, purtroppo, non è sempre sinonimo di coltivazioni eque e tutela dei lavoratori.

Lo zucchero, insomma, ha un lato estremamente “amaro” e le sfaccettature di questo problema sono molte. Come scrive Öko-Test:

I piccoli agricoltori ottengono troppo poco denaro per la loro materia prima. I mietitori non possono vivere del loro salario. La natura viene distrutta perché la coltivazione della canna da zucchero consuma sempre più terra.

E purtroppo:

molti fornitori di zucchero non sono riusciti a dimostrare che si stanno sforzando di difendere i diritti umani nei loro paesi di origine.

Gli esperti tedeschi si pongono dunque una domanda importante: esiste uno zucchero di canna buono e socialmente accettabile? La risposta è sì ma è responsabilità del produttore controllare tutta la filiera. Le condizioni di produzione, soprattutto nei paesi più poveri, possono migliorare solo se le aziende, che acquistano da questi paesi grandi quantità di materia prima, se ne assumono la responsabilità.

Ed è ancora una rarità, solo 15 produttori su 45, infatti, hanno dimostrato di conoscere esattamente la loro catena di approvvigionamento e sono stati in grado di rendere trasparenti e documentate tutte le fasi della produzione fino al prodotto finito.

I fornitori dei migliori zuccheri del test hanno anche mostrato i loro sforzi per creare buone condizioni di lavoro nei campi di canna da zucchero, attraverso certificazioni del commercio equo.

Perché come ricorda Öko-Test:

Dietro Fairtrade, Hand in Hand, Fair for Life e lo standard di settore Bonsucro non ci sono solo dichiarazioni di intenti e cataloghi di criteri, ma anche controlli da parte di revisori esterni. Ciò include, ad esempio, l’esame di misure specifiche a vantaggio dei lavoratori agricoli e dei piccoli proprietari terrieri, come la fornitura di dispositivi di protezione, corsi di formazione o libertà sindacale.

Riguardo al problema dei salari, i lavoratori dello zucchero vengono spesso sfruttati per uno stipendio da fame sia in Brasile che in Colombia, Paraguay o Costa Rica. Gli standard Fairtrade e Fair for Life stabiliscono almeno, scrive Öko-Test, un approccio graduale verso un livello salariale dignitoso.

Zucchero di canna migliore e peggiore

Tra le marche analizzate dal test che hanno ottenuto il punteggio massimo vi sono anche le referenze Rapunzel e lo zucchero di canna FairGlobe venduto da Lidl.

zuccheri migliori test

zuccheri migliori  test 2

zuccheri migliori test 3

@Öko-Test

A seguire potete vedere gli altri campioni di zucchero analizzati.

zucchero buono test

zucchero buono test 2

zucchero buono test

zucchero sufficiente test

zucchero sufficiente test 2

zucchero test male

Lo zucchero di canna è più salutare dello zucchero normale?

Öko-Test ricorda infine una cosa molto importante: 

Lo zucchero di canna intero e grezzo non ha benefici per la salute rispetto allo zucchero da tavola raffinato. Entrano nel sangue altrettanto rapidamente, non contengono meno calorie e promuovono la carie dentale allo stesso modo. I pochi minerali che contiene non sono inoltre un motivo per pensare che lo zucchero di canna sia più salutare o per consumarne una quantità extra.

Leggi anche: Zucchero di canna: fa male come il bianco? Proprietà e quale scegliere

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Fonte: Öko-Test

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