Prorogato fino a dicembre 2021 l’obbligo di indicare in etichetta l’origine di pasta, riso e pomodoro

Prorogato, fino al 31 dicembre 2021, l'obbligo per i produttori di indicare in etichetta l'origine di riso, pomodoro e del grano per la pasta

C’è una novità che riguarda l’obbligo di indicare in etichetta l’origine di riso e pomodoro oltre che del grano utilizzato per produrre la pasta. Questo, in teoria, scadeva domani primo aprile. È arrivata però notizia di una proroga per tutto il 2021, annunciata dal ministro Bellanova.

A comunicare la novità è stata una nota del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e un annuncio della ministra Bellanova stessa che, tramite i social, ha fatto sapere di aver firmato un decreto, insieme al ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli. Questo prevede di prorogare fino al 31 dicembre 2021 l’obbligo di indicare l’origine del grano (per la pasta) ma anche del riso e del pomodoro nei prodotti trasformati.

 

Si prolungano così, oltre al primo aprile (data in cui entra in vigore il regolamento europeo 775 del 2018), i cosiddetti decreti Origine e si evita quel passo indietro che nessun consumatore, almeno nel nostro paese, in effetti voleva.

Come ha dichiarato la ministra Bellanova:

“L’Italia si conferma all’avanguardia in Europa per la trasparenza delle informazioni al consumatore in etichetta. Non possiamo pensare a passi indietro su questa materia e per questo abbiamo deciso di andare avanti. Diamo certezze alle imprese di tre settori chiave per l’agroalimentare italiano. Chiediamo anche all’Europa di fare scelte coraggiose nell’ambito del Green Deal e della strategia ‘Farm to Fork’, introducendo a livello europeo l’obbligo di indicare l’origine per tutti gli alimenti”.

In sostanza quindi continueremo a trovare, per tutto il 2021 indicazioni chiare in etichetta sull’origine della materia prima. Nello specifico per la pasta:

  • Il paese in cui è stato coltivato il grano
  • Il paese di molitura (ossia quello in cui il grano è stato macinato). Se sono più di uno troveremo ad esempio l’indicazione Ue/Non Ue

Se per almeno il 50% il grano è coltivato in un solo paese (ad esempio l’Italia) si troverà la scritta: Italia /Ue – Non Ue

Sulle etichette del riso, invece, troveremo indicato:

  • Paese di coltivazione
  • Paese di lavorazione
  • Paese di confezionamento

Infine sulle etichette di sughi, salse e altri derivati del pomodoro rimane obbligatorio indicare:

  • Paese di coltivazione dei pomodori
  • Paese di trasformazione dei pomodori

Se entrambe le operazioni avvengono ad esempio in Italia troveremo l’unica indicazione: Origine del pomodoro Italia.

Informazioni importanti per fare una spesa consapevole che, fortunatamente, rimangono obbligatorie e i produttori dovranno continuare a mettere in bella vista sulle etichette.

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali 

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