Latte e formaggi adulterati con acqua ossigenata o soda caustica per farli durare di più, maxi sequesto nelle Marche

Nelle Marche, i Nas hanno effettuato un maxi sequestro di latte e formaggi adulterati con acqua ossigenata o soda caustica, sostanze utilizzate - si sospetta - per mascherare il cattivo stato di conservazione dei prodotti e farli durare di più

Nelle Marche, il Nucleo anti-sofisticazione (Nas) dei Carabinieri ha condotto un’imponente operazione di sequestro di latte e formaggi adulterati con acqua ossigenata o soda caustica.

La Procura di Pesaro ha avviato un’inchiesta sulla presunta frode alimentare e, secondo l’ipotesi investigativa, i prodotti sarebbero stati adulterati per mascherare il loro cattivo stato di conservazione.

Non si trattava di poca merce ma di ben 200 tonnellate complessive di prodotti (90 tonnellate di latte e 110 di prodotti lattiero caseari), oltre a 2,5 tonnellate di sostanze utilizzate per la sofisticazione, un vero e proprio maxi-sequestro dal valore di circa 800 mila euro.

Le indagini si sono concentrate principalmente nella provincia di Pesaro e Urbino e hanno coinvolto dieci persone e tre società. L’azienda principale si trova a Jesi, provincia di Ancona, mentre le società controllate sono situate a Colli al Metauro, nell’entroterra di Fano, e fuori regione, con compiti logistico-amministrativi. Nel Pesarese, l’inchiesta è partita dalle attività produttive di Fattorie Marchigiane, appartenente al Gruppo Cooperlat, dove è stata eseguita una perquisizione.

Le autorità sottolineano che le indagini mirano a accertare l’utilizzo di sostanze sofisticanti e adulteranti nel processo produttivo dei lattiero-caseari destinati alla grande distribuzione.

Si sospetta appunto che tali sostanze, tra cui acqua ossigenata e soda caustica, abbiano interferito con il processo di acidificazione del latte, bloccandone l’acidità e alterandone le caratteristiche organolettiche. Questo processo avrebbe permesso di mascherare il cattivo stato di conservazione dei prodotti, garantendo loro una maggiore durata, ma contemporaneamente esponendo i consumatori a gravi rischi per la salute nel lungo termine.

La replica dell’azienda

La Cooperlat in una nota ha specificato che:

i controlli dei prodotti immessi sul mercato non hanno evidenziato alcuna anomalia.

Di conseguenza, al momento non ci sarebbero nei supermercati prodotti adulterati.

Starà comunque alle autorità indagare su quanto accaduto e individuare le eventuali responabilità.

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Fonte: Corriere Adriatico

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