PFAS nei vestiti: questi sono i marchi più famosi di abbagliamento che hanno scelto di eliminarli

The North Face, Vans, Supreme e Timberland hanno annunciato di eliminare gradualmente i ben più noti PFAS dai loro prodotti entro il 2025. 

The North Face, Vans, Supreme e Timberland hanno appena annunciato di eliminare gradualmente le sostanze per- e polifluoroalchiliche, i ben più noti PFAS o “sostanze chimiche per sempre”, dai loro prodotti entro il 2025. 

Ad comunicarlo è VF Corporation, che possiede i principali marchi di abbigliamento di moda e abbigliamento outdoor.

I PFAS sono un gruppo di oltre 9mila sostanze chimiche che durano a lungo e si degradano molto lentamente nel tempo.

Leggi anche: Piombo, pfas e ftalati nella moda low cost di Shein, AliExpress e Zaful. L’inchiesta che arriva dal Canada ma riguarda tutti noi

Cosa sono i PFAS

Ne abbiamo parlato tantissimo, soprattutto in relazione all’inquinamento delle falde acquifere in Veneto.

Leggi anche: PFAS negli alimenti in Veneto: pubblicate tutte le mappe e le tabelle dell’inquinamento

L’acronimo sta per Perfluoroalkyl substances, ovvero sostanze perfluoroalchiliche: si tratta di molecole organiche caratterizzate dal fatto di avere la maggior parte degli atomi di idrogeno sostituiti da atomi di fluoro. La presenza di numerosi legami carbonio-fluoro in queste sostanze conferisce loro conferisce particolari caratteristiche fisico-chimiche come la repellenza ad acqua e a grassi, la stabilità termica e la tensioattività che le rendono molto utili in un ampio campo di applicazioni industriali, nonché in tantissimi prodotti di uso quotidiano, proprio come i tessuti impermeabili.

Purtroppo però, il loro impatto ambientale è tutt’altro che trascurabile: proprio grazie alla loro stabilità termica e chimica, PFOA e PFOS risultano essere chimicamente stabili nell’ambiente e resistenti ai tipici processi di degradazione, riuscendo a persistere nel suolo, nell’aria e nell’acqua anche per anni.

Molti studi hanno attestato la pericolosità dei PFAS per la salute dell’uomo. Sappiamo che sono interferenti endocrini, cioè che alterano i processi ormonali all’interno dell’organismo, con pesanti conseguenze sullo sviluppo, sul comportamento e sulla fertilità; favoriscono inoltre l’insorgenza di malattie della tiroide e del metabolismo (come obesità e diabete di tipo 2). Oltre a questo, sono considerate sostanze cancerogene, con un’influenza sull’insorgenza di patologie come il tumore ai reni o ai testicoli. Tra le conseguenze legate all’esposizione ai PFAS, infine, ci sono anche ipertensione, colite ulcerosa, colesterolo. In tutti questi casi, non si tratta di effetti immediati: molto spesso le malattie si manifestano anche dopo anni dall’esposizione a queste sostanze nocive. 

L’annuncio di VF Corporation

Ora, nel suo annuncio, VF Corporation ha sottolineato che mira a rimuovere PFAS, formaldeide, ritardanti di fiamma, metalli pesanti, composti organici volatili (VOC) e ftalati limitati, tra le altre sostanze chimiche, dai prodotti entro il 2025.

L’eliminazione della maggior parte dei PFAS nei suoi prodotti fa parte di diversi nuovi obiettivi di sostenibilità per VF Corporation. In un rapporto Made for Change, l’azienda condivide 12 obiettivi di sostenibilità che riguardano persone, pianeta e prodotto. Gli obiettivi includono il benessere dei lavoratori, l’impatto sulla comunità, la riduzione dei rifiuti, la riduzione delle emissioni (in parte ricorrendo a più energie rinnovabili) e materiali e imballaggi dei prodotti più sostenibili.

Intanto, come possiamo difenderci?

Secondo gli esperti, è necessario per noi consumatori di cercare marchi che completino la conformità alla sicurezza del prodotto con l’aiuto di organizzazioni come Oeko-Tex o Bluesign. Queste stabiliscono limiti di sostanze in ogni capo di abbigliamento in base a normative internazionali progressive, come il REACH dell’Ue, che definisce livelli sicuri di determinate sostanze chimiche nell’abbigliamento.

Seguici su Telegram | Instagram | Facebook | TikTok | Youtube

Fonte: VF Corporation

Leggi anche:

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook