Menu inclusivi nella lingua dei segni: nei bar e ristoranti italiani sono ancora una rarità (ma vorremmo vederli ovunque)

Chi è sordo spesso rinuncia a frequentare bar o ristoranti a causa dei limiti legati alla comunicazione con camerieri e baristi, e se in tutti i locali ci fossero dei menu speciali tradotti in LIS?

Per le persone sorde persino ordinare un caffè al bar può diventare un ostacolo insormontabile. Com’è tristemente noto, nella maggior parte dei casi a conoscere la lingua dei segni sono soltanto coloro che convivono con questa disabilità e gli assistenti e insegnanti che hanno seguito dei corsi di LIS (Lingua Italiana dei Segni).

Basta poco per rendere i locali più accoglienti e inclusivi. Un esempio? Rendere disponibili dei menu speciali che riportano delle raffigurazioni relative a bevande o piatti più comuni da ordinare per facilitare la comunicazione fra clienti e camerieri. Questa idea, straordinaria nella sua semplicità,  si è concretizzata alcuni anni fa in un’iniziativa portata avanti nella città di Trieste.

Il progetto, che prende il nome di “Ascoltare con gli occhi, parlare con le mani” è stato lanciato circa 10 anni fa dall’Ente Nazionale Sordi della città del Friuli-Venezia Giulia, su sollecitazione dell’Assessore comunale alle Politiche Sociali.

Numerosi i locali del capoluogo che hanno aderito, presentando ai loro clienti lo speciale menù che mostra come ordinare in lingua LIS 14 bevande, dall’Aperol Spritz alla Coca Cola.

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La città di Trieste rappresenta un esempio virtuoso di inclusività e abbattimento delle discriminazioni. Proprio qui, nel 2015, da diversi anni si organizza, infatti, l’Aperitivo Silenzioso, un happy hour alternativo durante il quale i partecipanti possono imparare la lingua dei segni, divertendosi attraverso le canzoni. La lodevole iniziativa, curata da Barbara Cova e Francesca Lisjak, è approdata di recente anche nel vicino comune di Muggia, in occasione della Giornata Mondiale del Sordo.

Non sarebbe bellissimo se tutte le città del nostro Paese si sforzassero per non tagliare fuori chi convive con la sordità, rendendogli la vità più piacevole?

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Fonte: Aperitivo Silenzioso 

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