Festa del papà: a che punto siamo con i congedi parentali nelle grandi aziende

Se da una parte si punta ad un congedo di paternità obbligatorio di cinque mesi per i primi tre anni, dall’altra alcune aziende si muovono in ordine sparso (ma gli sforzi non sono ancora sufficienti)

Nel contesto della Festa del papà, si torna a discutere di una questione centrale: come favorire la conciliazione vita-lavoro per i padri e promuovere la co-genitorialità all’interno delle famiglie. A questo proposito, diversi attori, dalle istituzioni alle grandi aziende, stanno prendendo in considerazione soluzioni innovative per garantire un adeguato sostegno ai genitori lavoratori.

Una delle proposte più rilevanti in tal senso è stata avanzata dal Partito Democratico, tramite la deputata Lia Quartapelle: un congedo di paternità obbligatorio della durata di cinque mesi nei primi tre anni di vita del bambino, con un’indennità pari al 100 per cento della retribuzione. Questa proposta mira a incentivare la partecipazione attiva dei padri nella cura dei figli sin dai primi mesi di vita, promuovendo così un coinvolgimento paritario nei ruoli genitoriali.

Allo stesso tempo, anche le grandi aziende stanno adottando politiche più inclusive e di sostegno nei confronti dei neo-genitori. Aziende come Enel, Carrefour, Barilla, Siram Veolia, Haleon, Avanade, MDLZ e Novartis hanno introdotto o potenziato i loro programmi di congedo parentale per i padri, offrendo incentivi e supporto aggiuntivo per favorire un migliore equilibrio tra vita privata e lavorativa.

C’è ancora tantissimo da fare

Ad esempio Enel ha implementato un accordo sindacale che consente ai lavoratori di godere di un congedo di paternità raddoppiato rispetto a quanto previsto dalla legge, con un aumento dell’importo delle indennità. Inoltre l’azienda offre diverse misure di supporto per la genitorialità, come contributi economici per servizi per l’infanzia e percorsi di sviluppo professionale per i genitori.

Anche Carrefour ha adottato politiche simili, estendendo il congedo di paternità retribuito al 100 per cento e offrendo ulteriori 10 giorni di permesso ai padri, che possono essere fruiti nei due mesi precedenti la data presunta del parto fino al primo anno di vita del bambino.

Barilla ha introdotto un congedo parentale retribuito di 12 settimane per i nuovi genitori, mentre Haleon ha istituito un congedo di paternità di oltre 6 mesi per tutti i dipendenti, indipendentemente dal genere o dall’orientamento affettivo.

Nonostante questa tendenza verso politiche più favorevoli per i neo-genitori, c’è ancora tantissimo da fare per la creazione di un ambiente lavorativo che favorisca il benessere dei dipendenti e la parità di genere tra mamme e papà.

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