Sex Education finalmente ci regala un personaggio disabile fuori da cliché e stereotipi

Partita come una serie che doveva esplorare la sessualità, Sex Education ci offre anche molti spunti al di fuori di questo tema come una riflessione finalmente vera e priva di stereotipi sulla disabilità

Si è conclusa la quarta ed ultima stagione della fortunata serie TV Sex Education che ha avuto il merito di abbattere tabù e pregiudizi esplorando il mondo della sessualità visto da (e per) gli adolescenti. Ma oltre a queste tematiche, si è trattato anche di molto altro.

Si è parlato di minoranze, di identità, di orientamenti sessuali e di disabilità. In particolare oggi ci concentriamo su quest’ultimo argomento, attraverso il personaggio di Isaac (interpretato da George Robinson). Per farlo, attenzione, faremo qualche spoiler qua e là.

Con Isaac si è andati oltre lo stereotipo del “classico” disabile, dal cuore grande ma sfortunato. Non è né un esempio, né una fonte di ispirazione e tanto meno è “perfetto” solo per il fatto di essere disabile. Anzi, fin dal principio a molti è sembrato a dir poco antipatico e persino scorretto con Maeve.

Più volte ha ostacolato il suo amore per Otis (e viceversa), arrivando addirittura a cancellare il messaggio in cui lui le confessa i suoi sentimenti. Niente pietismo e compassione per lui, non c’è un disabile da difendere a tutti i costi quanto piuttosto a volte sono gli altri a doversi difendere da lui.

Anche chi è disabile ha una propria sessualità (che non va nascosta)

In un certo senso “pilotando” gli eventi, si arriva poi a quello che tanti si aspettavano: qualcosa tra Isaac e Maeve nasce. E anche qui tutto è “normale”. Insieme ridono, sognano, coltivano hobby e si accettano l’uno con l’altra così come sono. Anche quando Maeve lo imbocca, la serie non ci presenta questo gesto come un assistenzialismo, ma un atto d’amore.

La ragazza piano piano inizia a provare attrazione sessuale per lui, come accade ad una qualsiasi coppia. Non è un sacrificarsi ad una vita meno “piena” dal punto di vista intimo. A Maeve i dubbi sorgono per il suo di passato, non certo perché Isaac è in sedia a rotelle.

Grazie a loro viene finalmente rappresentata la sessualità di una persona in carrozzina, come ben pochi altri casi cinematografici hanno fatto preferendo piuttosto far finta che tutto ciò non esista. C’è una scena in particolare in cui Isaac e Maeve hanno il loro istante di intimità e la conversazione è come tante altre, né più né meno sexy di quelle a cui cinema e tv ci hanno abituato.

Isaac non interpreta il “ruolo del disabile” per dar vita ad una serie più inclusiva

Un altro punto di forza del personaggio di Isaac è George Robinson, il suo attore. Non è un normodotato “prestato” al ruolo di disabile, quanto è una persona veramente disabile ad interpretarlo. A 17 anni Robinson è diventato tetraplegico a causa di una lesione alla spina dorsale subìta durante una partita di rugby.

Una scelta giusta, per essere ancora di più Isaac fino in fondo, perché George sa cosa vuol dire essere Isac nella vita di tutti i giorni. Non interpreta una condizione, ma si trova lui stesso in quella condizione e per questo nulla è forzato.

Nonostante ciò, Isaac non è “un disabile”. È un personaggio come tanti, che assume un ruolo chiave man mano che il tempo passa. Non è il classico ruolo aggiunto per rendere la serie più inclusiva, ma ha tanti pregi e tanti difetti e per ultimo è su una sedia a rotelle. Ed Isaac è autonomo, decide per sé e arriva ad aiutare gli altri. Niente dunque a che fare con il cliché dell’essere aiutato e basta.

Insomma, una semplice – ma per nulla semplice e per nulla scontata – serie adolescenziale partita con l’idea di esplorare la sessualità è andata ben oltre, offrendoci spaccati di vita reale ed insegnandoci che c’è molto altro rispetto alla classica visione che il mondo dello spettacolo ci dà rispetto a tanti temi.

Seguici su Telegram Instagram | Facebook TikTok Youtube

Ti potrebbe interessare anche: 

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook