Non solo meme, ora Blanco rischia fino a 5 anni di carcere per il massacro delle rose

La distruzione senza ritegno delle rose che componevano la scenografia della sua esibizione sul palco dell’Ariston potrebbe costare molto cara a Blanco. Il cantante è infatti stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Imperia per danneggiamento. Per il reato sono previsti 3 anni di carcere, aggravati dai futili motivi e dal fatto che il musicista ha reso “inservibili” cose altrui nel corso di una manifestazione aperta al pubblico.

Guai in vista per Blanco, dopo la sua “performance” ben poco musicale e ancor meno artistica sul palco dell’Ariston. L’episodio lo ricorderete tutti perché ha fatto parlare di sé per giorni ed è diventato uno dei momenti cruciali del Festival di Sanremo che si è appena concluso.

Il cantante, ospite della prima serata come vincitore della passata esibizione, era tornato poco dopo la mezzanotte ad esibirsi per presentare il suo nuovo singolo L’isola delle rose circondato da decine e decine di rose.

Poi però qualcosa era andato storto: Blanco non sentiva la sua voce in cuffia per un problema tecnico e così, preso dalla rabbia del momento, ha smesso di cantare e ha letteralmente iniziato a prendere a calci le rose, distruggendole. Non contento, si era accanito anche sui vasi prendendoli tra le braccia e lanciandoli per terra.

Il cantante non è stato fermato da nessuno, anche perché la band ha continuato a suonare. Solamente al termine della “esibizione”, Amadeus è salito sul palco alquanto spaesato chiedendo spiegazioni di quanto accaduto, mentre Blanco era sommerso dai fischi dell’Ariston.

La reazione del web: tra meme e polemiche

Nonostante l’incredulità iniziale del pubblico da casa, il gesto si è ben presto ritrovato protagonista di centinaia di meme che hanno fatto il giro del web. Le polemiche, giustamente, non sono mancate con tanti infuriati a chiedersi come sia stato possibile permettere un tale scempio nei confronti della natura indifesa. Per non parlare della violenza mostrata in televisione, con milioni di ragazzi che potrebbero emulare il loro idolo in questo comportamento scorretto ed incivile.

I social all’epoca avevano ironizzato sulla vicenda tirando in causa la serie tv del momento “Mare Fuori”. Si sono infatti sprecati i paragoni con i flashback che mostrano la vita dei ragazzi prima di entrare nell’IPM (Istituto Penitenziale Minorile) per farci capire cosa hanno combinato per finire in carcere. I meme che si prendevano beffe del cantante scrivendo “Blanco 24h prima dell’arresto” non si contavano.

L’iscrizione nel registro degli indagati per danneggiamento

Ebbene, mai parole suonano ora più profetiche perché mentre archiviavamo il Festival eleggendo il suo vincitore, la Procura di Imperia ha deciso di andare a fondo dell’orribile questione aprendo un’indagine. È notizia di oggi l’iscrizione di Blanco nel registro degli indagati con l’accusa di danneggiamento.

A nulla sono servite le sue scuse, se non a peggiorare la sua situazione. Esortato da Amadeus, il cantante si era giustificato infatti sostenendo:

Non sentivo la musica, non potevo cantare. Ma almeno mi sono divertito, la musica è anche questo.

Ed ora tutto questo “divertimento” potrebbe costargli molto caro, oltre al rischio di vedersi distrutta una carriera in ascesa allo stesso modo di come lui ha fatto con le povere rose. Il reato di danneggiamento è infatti punito fino a tre anni.

Tuttavia, nel caso di Blanco potrebbe essere aggravato da due fattori. I futili motivi si sommano al fatto che il musicista ha reso “inservibili” cose altrui nel corso di una manifestazione aperta al pubblico quale lo era in quel momento Sanremo. La pena così verrebbe aumentata a cinque anni, con buona pace di chi già in tempi non sospetti ci aveva ironizzato su.

Una decisione dura, ma necessaria per far sì che un gesto del genere non passi come uno “sfogo artistico” giustificabile. È fondamentale inoltre per far comprendere ai giovani – e non solo – l’importanza del rispetto e dell’educazione seppur ci si trovi in un momento “no”. Due valori che vanno difesi e tutelati, anche e soprattutto quando in gioco c’è un personaggio del mondo dello spettacolo che potrebbe essere preso ad esempio.

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