Stop a Ftalati, BPA e interferenti endocrini: il Parlamento Europeo chiede il divideto nei cosmetici, nei giocattoli e nel cibo

Il Parlamento europeo ha approvato oggi, giovedì 18 aprile, una risoluzione che critica l'attuale quadro legislativo sugli interferenti endocrini e chiede misure legislative per vietare la presenza di BPA ed altre sostanze che influiscono sugli ormoni nei prodotti cometici, nei giocattoli e nei materiali a contatto con il cibo.

Il Parlamento europeo ha approvato oggi, giovedì 18 aprile, una risoluzione che critica l’attuale quadro legislativo sugli interferenti endocrini e chiede misure legislative per vietare la presenza di BPA ed altre sostanze che influiscono sugli ormoni nei prodotti cometici, nei giocattoli e nei materiali a contatto con il cibo.

Gli interferenti endocrini (EDC) rappresentano una preoccupazione equivalente a quella delle sostanze cancerogene, rappresentano un pericolo per la riproduzione e per questo “dovrebbero ricevere lo stesso trattamento legislativo”. È con questa motivazione che il Parlamento nella seduta plenaria odierna esorta la Commissione europea ad adottare rapidamente tutte le misure necessarie per “assicurare un elevato livello di protezione della salute umana e dell’ambiente” nei confronti dei cosiddetti interferenti endocrini, quelle sostanze cioè che vanno ad alterare la normale funzionalità ormonale, causando effetti avversi sulla salute non solo del singolo individue, ma anche della sua progenie.

Fra queste sostanze rientrano non solo il più conosciuto Bisfenolo A, già messo al bando proprio dalla UE nel 2011 nei biberon in plastica per bambini, ma anche il benzene, la diossina, gli ftalati e gli idrocarburi policiclici aromatici. Plastica e fitofarmaci rappresentano i due maggiori veicoli per queste sostanze che ora si vuole limitare al massimo regolarizzando la loro presenza nei cosmetici, nei giocattoli e negli imballaggi a contatto con gli alimenti.

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Il testo approvato oggi dalla maggioranza dei deputati europei, infatti chiede ai dirigenti della comunità di sviluppare una definizione “orizzontale” per questo tipo di sostanze basata su quella dell’Organizzazione mondiale della sanità entro giugno 2020 e che entro la stessa data vengano presentate  disposizioni specifiche per vietarne la presenza, esattamente come avviene già per le sostanze classificate come cancerogene, nei prodotti cosmetici, nei giocattoli e nei materiali a contatto con i cibi.

Inoltre invita Bruxelles a garantire un monitoraggio costante e adeguato di queste sostanze nella popolazione umana, negli animali, nell’acqua e nell’ambiente, oltre che a promuovere la ricerca e studi più approfonditi sugli interferenti endocrini.

La notizia è stata accolta con entusiasmo dalla Società Endocrina che ha elogiato la risoluzione del Parlamento europeo:

“Questo voto dimostra come tutti i principali gruppi politici del Parlamento siano impegnati a proteggere le generazioni attuali e future dalla minaccia per la salute pubblica rappresentata dagli EDC”, ha detto Angel Nadal, Ph.D., presidente del gruppo consultivo EDC della Società e professore presso Miguel Università Hernández di Elche, in Spagna. “Il passaggio della risoluzione riflette anni di advocacy da parte della Società Endocrina come un’autorità scientifica che richiede una regolamentazione basata sulle evidenze di EDC”.

Proprio la Società Endocrina aveva messo in guardia da queste sostanze mostrando più volte come contribuiscano a scatenare gravi problemi di salute come diabete, obesità, disturbi dello sviluppo neurologico e problemi riproduttivi. Particolarmente vulnerabili all’esposizione agli EDC sarebbero i bambini, i bambini non ancora nati e gli organi di sviluppo degli adolescenti

“Applaudiamo questa risoluzione inviando un forte segnale politico basato sull’ultima scienza, che è giunto il momento che l’UE intraprenda azioni serie per affrontare l’impatto cumulativo della nostra esposizione quotidiana alle miscele chimiche sulla salute pubblica”, ha concluso Nadal

Speriamo davvero che un passo avanti alla messa al bando di tali sostanze sia davvero fatto.

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Simona Falasca

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