Stop all’umiliante corrida con i toreri nani derisi dal pubblico in Spagna

La Spagna vieta ufficialmente gli spettacoli con “toreros bomberos”, le persone nane impegnate nelle parodie delle corride con vitellini, in apertura o come intermezzo dei veri combattimenti

In Spagna non ci saranno più spettacoli comici con toreri nani, né alcun tipo di manifestazione che denigri persone affette da nanismo. A stabilirlo è stato il Congresso dei Deputati. La proposta voluta dal Comitato spagnolo dei rappresentanti delle persone con disabilità (Cermi), che da 20 anni poneva l’accento sulla necessità di vietare legalmente spettacoli pubblici di questo tipo, era già stata approvata al Senato con alcune modifiche.

“Sono vietati spettacoli ricreativi o attività in cui persone con disabilità siano ‘utilizzate’ per provocare scherno da parte del pubblico, in modo contrario al dovuto rispetto della dignità umana”, si legge nel testo della legge. E ancora: “le pubbliche amministrazioni, nell’ambito delle rispettive competenze” devono  promuovere “politiche, strategie e azioni pubbliche, in collaborazione con le organizzazioni rappresentative di questo settore sociale, affinché le persone con disabilità che lavorano negli spettacoli possano svolgere occupazioni regolari”.

La legge, dunque, è molto chiara. Le persone affette da nanismo potranno continuare a lavorare in corride, spettacoli ed eventi, purché la loro presenza non diventi oggetto di scherno e derisione e di fatto vada a violare la Convenzione internazionale delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, di cui la Spagna è firmataria.

Non siamo pagliacci. Il clown si toglie e si rimette il costume, ma noi siamo così 24 ore su 24”, dice Marta Castillo, presidentessa del Cermi Andalusia.

Di concerto con le associazioni, il Ministero dei Diritti Sociali promuoveva da anni la riforma. Da tempo, infatti, ci si chiedeva: “Sarebbero consentiti spettacoli dove vengono schernite persone cieche o con Sindrome di Down? In questi casi, c’è molto impegno sociale, ma nel caso delle persone nane, lo stesso non accade. Si tratta di un’anomalia democratica e di un’indecenza come Paese”, afferma Felipe Orviz, presidente dell’Associazione di Acondroplasia e altre Displasie Scheletriche con Nanismo (ADEE).

Tuttavia, la legge ha suscitato polemiche anche tra i diretti interessati, i “toreros bomberos”, appunto le persone nane impegnate nelle parodie delle corride con vitellini, in apertura o come intermezzo dei combattimenti degli autentici «toreador». O, anche, negli show umoristici di sagre popolari e feste di addio al celibato. “Noi viviamo degli show, paghiamo le tasse, il pubblico non ride di noi, ride con noi: è aberrante che siano vietati”, sostiene Daniel Calderón, uno dei toreri comici.

REUTERS/Susana Vera(SPAIN)

C’è da dire, che da tempo, gli spagnoli non solo boicottano le sanguinarie corride, ma anche questo tipo di spettacoli dove il torero nano è oggetto di scherno da parte del pubblico.

Nel 2019 ci sono state 349 corride rispetto a 11 feste di corride comiche, e nel 2021 solo cinque di questi spettacoli comici. Di recente, l’arena Las Ventas di Madrid ne ha cancellato uno perché andata quasi deserta la vendita dei biglietti. Secondo i dati del 2021, sono 189 i professionisti che si dedicano alla corrida comica, ma adesso il ministero impone che le persone nane vengano ricollocate in nuova occupazione che sia dignitosa e non violi i diritti umani.

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Fonte: CERMI

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