Linguaggio inclusivo, adiòs! Il presidente dell’Argentina vieta la x e la schwa negli uffici pubblici e nell’esercito

Addio al linguaggio inclusivo. Negli uffici pubblici dell'Argentina e in ambito militare sarà proibito usare forme neutrali come la schwa o la x. Per il presisidente Javier Milei sarebbero fonte di confusione e strumentalizzazioni politiche...

Il presidente argentino Javier Milei, noto per le sue posizioni estremiste e il comizio a suon di motosega, torna a far parlare di sé. Questa volta il suo Governo si è scagliato apertamente contro il linguaggio inclusivo, vietandolo per legge in più ambiti. L’esecutivo ha annunciato, infatti, di essere intenzionato a proibirlo sia nelle forze armate sia nella pubblica amministrazione.

A comunicare la misura restrittiva il portavoce presidenziale Manuel Adorni, che ha chiarito: “Non sarà possibile utilizzare la lettera -e, la chiocciola, la -x ed eviteremo l’inclusione non necessaria del femminile in tutti i documenti. Le prospettive di genere sono state utilizzate anche come affare politico.”

La decisione appare in linea col rifiuto da parte del presidente di estrema destra e negaziosta dei cambiamenti climatici, che si è insediato lo scorso dicembre, nei confronti delle politiche che favoriscono la parità di genere e che tentano di combattere le discriminazioni, che passano anche attraverso l’uso della lingua.

“È necessario adottare un provvedimento volto ad eliminare forme di linguaggio scorrette all’interno del Ministero della Difesa e delle Forze Armate” si legge nella risoluzione firmata dal Ministro della Difesa Luis Petri lo scorso lunedì, dove viene chiarito che l’unica lingua ammessa è lo spagnolo conforme agli standard della Reale Accademia Spagnola (RAE).

L’obiettivo è eliminare forme di linguaggio errate che possono generare un’interpretazione sbagliata di ciò che si desidera, influenzando l’esecuzione degli ordini e lo sviluppo delle operazioni militari – viene esplicitato nella nota. – Chi non rispetta queste regole di comportamento sarà passibile di responsabilità nei rispettivi ambiti.

Secondo la nuova normativa non saranno consentite formule al femminile come “sargenta” o “caba” , né termini riferiti a identità non binarie come “soldadxs” o “soldades”.

Ora questo divieto è stato esteso anche alla pubblica amministrazione, sollevando un gran polverone fra i cittadini e gli attivisti.

A che serve provare a bloccare l’evoluzione del linguaggio?

Nel Paese sudamericano le associazioni femministe e i movimenti LGBT+ promuovono da diverso tempo delle forme linguistiche maggiormente inclusive, come la chiocciola, la lettera x e la schwa (ə).

A sostenere questo approccio anche le Nazioni Unite e l’Unione europea, che negli ultimi anni stanno cercando di adottare un tipo di linguaggio il più neutrale possibile per non far sentire nessuna persona o categoria discriminate. “L’uso di un linguaggio inclusivo di genere è un modo estremamente importante per promuovere l’uguaglianza di genere e combattere i pregiudizi di genere” sostiene l’Onu.

Eppure vari esponenti politici, da Javier Milei a Donald Trump, stanno portando avanti una sorta di crociata contro queste nuove forme di linguaggio. Ma i cambiamenti della lingua sono specchio di una società in costante evoluzione, come ci insegnano grandi studiosi come Ferdinand de Saussure. Tentare di bloccare la sua evoluzione, dettata da esigenze socioculturali, con tanto di leggi serve a ben poco.

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Fonte: Precidencia Argentina

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