Addio al nonnino abruzzese che tutti i giorni faceva 60 km per contemplare il mare (e ripulirlo)

Pasquale Di Marco era diventato celebre per la sua passione per il mare, che osservava ogni giorno e che si impegnava a ripulire dai tanti rifiuti che vengono gettati

Si è spento a Teramo all’età di 96 anni Pasquale Di Marco. La sua storia potrebbe essere benissimo rappresentata con il titolo del celebre romanzo di Ernest Hemingway “Il Vecchio e il Mare”. Ogni giorno, infatti, il signor Pasquale percorreva 60 km da Poggio San Vittorino, in provincia di Teramo, fino a Giulianova.

Qui si sedeva in spiaggia e guardava il mare, contemplandolo dalla sua immancabile seggiolina di legno. Non importa che stagione fosse, quando il meteo lo permetteva lui era lì e per questa sua abitudine era diventato un simbolo dell’Abruzzo e aveva conosciuto una certa notorietà anche sui giornali.

L’impegno plastic free per ripulire il mare

Mentre tanti lo fotografavano, lui rimaneva lì per ore e ore ad osservare l’orizzonte e le onde. Ma non solo perché, avendo lavorato una vita nelle miniere di carbone, aveva capito l’importanza di salvaguardare l’ambiente. E così, d’inverno, puliva la spiaggia armato di una busta per portare via l’immondizia ed evitare che si depositasse in mare.

Per lui questa abitudine era una sorta di medicina, a cui proprio non voleva rinunciare tanto che ormai lo chiamavano da tempo “l’uomo e il mare”. Il mare era dunque una fonte di vita, di aria buona e sapeva che meritava rispetto. In cambio di tutto quello che gli dava ogni giorno, lo contemplava, gli parlava e lo ripuliva dalle persone incivili.

Quello di Pasquale di Marco è stato un esempio di come, nonostante le sfide della vita, si possa trovare la gioia e la pace nella bellezza della natura. La sua storia ha dimostrato per anni che il legame tra l’uomo e il mare può essere una fonte di forza e serenità, anche nella tarda età, dando una grande lezione a tutti noi.

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