Non chiamatela arte! Quegli orinatoi a forma di bocca nella palestra di Torino sono (ahinoi) l’ennesimo emblema della nostra società

No, gli orinatoi a forma di bocca femminile presenti nei bagni maschili di una palestra di Torino non hanno niente di artistico. La verità è che "oggetti di design" come questi non fanno altro che legittimare quella cultura sessista e fallocentrica in cui siamo talmente immersi (da non riuscire spesso a prenderne consapevolezza)...

A Torino c’è una palestra in cui, fra un allenamento e l’altro, gli uomini possono andare a svuotare le loro vesciche in orinatoi che hanno la forma di labbra femminili rosso fuoco. Purtroppo non è uno scherzo. È tutto vero e documentato. A sollevare il caso è stata la cantante Greta Squillace, vincitrice del programma The Voice of Italy, che ha diffuso le immagini del bagno sui suoi profili social.

Una palestra con gabinetti a forma di bocca di donna nei bagni dei maschi  – denuncia l’artista – Mi immagino già i commenti dei fenomeni che ci pisceranno lì dentro… Io fossi in voi mi vergognerei.

A fare eco a Greta Squillace numerosi utenti, che hanno appoggiato la critica della cantante, accusando la catena di palestre McFit di sessismo. In un primo momento l’azienda ha deciso di optare per una risposta leggera e ironica (che a noi non fa né ridere né sorridere), scrivendo all’artista torinese: “Sentiti sempre libera di urinare in quelli delle donne. Spread the love”.

@Greta Squillace/Instagram

Com’è intuibile, quella reazione non ha fatto altro che infiammare la polemica. Poco dopo, però, è arrivato un chiarimento da parte della società multinazionale, che ha spiegato che questi modelli di orinatoio si trovano in alcune palestre costruite tra il 2017 e il 2019 circa e sono opere della designer olandese Meike van Schjinde.

Gli orinatoi a forma di bocca femminile non fanno che legittimare una cultura patriarcale e fallocentrica

Le foto dei bagni stanno rimbalzando sui social, accompagnate da commenti disgustati. Non mancano, però, gli utenti che elogiano questa trovata, complimentandosi con chi li ha ideati.

“Che pesantezza…  Sono molto belli!” scrive qualcuno. “Dopo questo video rinnoverò la mia tessera McFit” commenta un’altra persona.

Immancabile la frase: Ormai trovate il sessismo ovunque!”.

Come dargli torto? È proprio vero. Scorgiamo sessimo ovunque, sì, perché è la nostra società ad essere basata su strati di sessismo, che facciamo fatica a demolire. Saranno anche opera di una nota designer, ma quegli orinatoi della palestra torinese sono di pessimo gusto e strizzano l’occhio alla mercificazione delle donna. Basta guardarli per qualche secondo per immaginare i commenti squallidi che si scambiano molti uomini e ragazzi mentre fanno pipì.

Qualcuno potrà continuare ad obiettare che in fondo si tratta solo di un oggetto stravagante e goliardico, che al giorno d’oggi tutto diventa pretesto per creare inutili discussioni e che le femministe sono sempre sul piede di guerra, pronte ad attaccare il mondo maschile.

No, cari uomini, il punto è un altro e se ancora non siete riusciti a comprenderlo è desolante. Questi “simpatici” orinatoi non fanno altro che legittimare una cultura patriarcale e fallocentrica, che attribuisce ai maschi un ruolo predominante rispetto alla donna.

In fondo il messaggio che veicolano questi orinatoi è piuttosto lampante: sul corpo delle donne l’uomo può fare di tutto, persino urinare (magari vantandosi della cosa con i compagni di palestra).

Qualche giorno fa abbiamo assistito alla scena degradante di una donna in bikini, ricoperta di cioccolato, su un tavolo da buffet di un resort della Sardegna. Qualcuno avrà il coraggio di dire che anche quella era un’opera d’arte o finalmente ammetteremo che abbiamo un serio problema con il sessismo (in cui siamo immersi fino al collo)?

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Fonte: Greta Squillace/Instagram

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