I suggestivi riti della notte di San Giovanni nel mondo, tra poteri magici, fiori ed erbe

Festival di Kupalo, Enyovden, Drăgaica, Kresna noč, Notte di San Giovanni, ogni paese la chiama e la festeggia in modo diverso. Ma ad accomunare tutte le tradizioni del mondo è la magia di questa ricorrenza speciale, che si celebra tra il 23 e il 24 giugno

Dall’Est Europa al Nord Europa è un pullulare di rituali propiziatori di origini pagane. C’è chi festeggia accendendo falò, chi danza e canta intorno al fuoco, chi si purifica nell’acqua di ruscelli e laghi, chi indossa bellissime ghirlande di fiori. E ovviamente non manca mai la raccolta delle erbe che, in questa notte speciale, si dice siano più magiche che mai.

Ecco allora alcune delle tradizioni più interessanti del mondo nella notte di San Giovanni. 

Danimarca

Immancabili i grandi falò anche in Danimarca nella notte del 23 giugno, che prende il nome di “Sankt Hans Aften“. Nel fuoco i danesi gettano ramoscelli e l’effigie di una strega per allontanare gli spiriti maligni. Mentre durante la giornata si festeggia banchettando con cibi e bevande locali.

Una credenza popolare afferma che il tempo di Sankthans, che corrisponde al 24 giugno, indica come sarà il tempo per il resto dell’anno.

Ucraina

In Ucraina la notte di San Giovanni prende il nome di “Festival di Kupalo” o “Notte di Ivan Kupala”, un’antica festa di origine pagana collegata al solstizio d’estate. In realtà non è celebrata solo in Ucraina ma anche in altri paesi slavi e la data può essere il 23 giugno (Repubblica Ceca, Polonia, Slovacchia) oppure la notte tra il 6 e il 7 luglio (Bielorussia, Ucraina, Russia) secondo il calendario giuliano.

Ma partiamo scoprendo chi è Kupalo. Secondo quanto riporta l’Encyclopedia of Ukraine, era considerato il dio dell’amore e del raccolto, personificazione della fertilità, che solo in questo momento dell’anno rivela i suoi segreti.

In questa occasione speciale, uomini e donne non ancora sposati si incontravano nella foresta o in prossimità di corsi d’acqua, accendendo i “fuochi di Kupalo”, intorno ai quali danzavano, saltavano, giocavano e cantavano. I ragazzi spesso si immergevano in acqua per purificarsi e bruciavano le erbe raccolte l’anno precedente nei fuochi, che dovevano rigorosamente spegnersi da soli.

Le partecipanti donne, come accade ancora oggi, indossavano erbe e fiori profumati, adornando i capelli con bellissime ghirlande. Queste ultime venivano poi adagiate sull’acqua per scoprire quale fosse il destino di chi le indossava. Secondo alcune tradizioni, se si intreccia una corona di fiori di campo mentre si esprime un desiderio, e la si adagia sul fiume, si può scoprire se il desiderio si avvererà. In che modo? Se la ghirlanda galleggia lontano il desiderio diventerà realtà, se torna a riva o affonda, allora non accadrà.

Anche qui alla raccolta delle erbe nella notte di Kupalo viene attribuita particolare importanza, perché si ritiene che proteggano dalla malvagità e possano persino curare malattie.

Bulgaria

In Bulgaria si festeggia Enyovden, sempre di origine pagana. Secondo quanto riporta Bulgaria Wine Tours, al mattino di Enyovden bisogna lavarsi con acqua corrente o con quella bagnata dalla rugiada perché ritenuta curativa. E anche le erbe raccolte all’alba di questo giorno sono considerate altrettanto potenti.

Secondo la tradizione, i bulgari dovrebbero raccoglierne 77 e mezzo e intrecciarle in una ghirlanda da appendere alla porta di ingresso. La “mezza” pianta medicinale viene considerata la pianta sconosciuta, che nessuno riesce a riconoscere ma a cui si attribuiscono poteri curativi molto speciali.

Esistono diversi rituali, uno di questi prevede che le ragazze non sposate lascino cadere mazzi di fiori e anelli in una brocca di acqua alla vigilia di Enyovden, acqua chiamata “silenziosa” per i suoi poteri speciali, custodita da un indovino tutta la notte. Al mattino seguente una ragazza vestita da sposa e con gli occhi bendati, estrae gli anelli predicendo i futuri mariti delle altre ragazze.

Molti rituali un tempo prevedevano l’impiego del vino e ancora oggi vino ed erbe aromatiche vengono utilizzati, anche perché si ritiene che questa bevanda abbia il potere di connettere gli umani agli dei.

Romania

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Romania-Insider spiega che Drăgaica o Sânziene è una festa pagana celebrata il 24 giugno dedicata alla natura e alla fecondità. La festa di “Sânziene” avrebbe origine dal culto della dea romana Diana, Sânziana, anche se il nome della celebrazione è associato a un fiore chiamato “Sânziană” dal dolce profumo, di colore bianco o giallo, che fiorisce in questo periodo. Ma altrove la ricorrenza viene chiamata anche Drăgaica, da una tradizione slava.

La leggenda narra che le Sânzienele sono fate in grado di donare, in questo momento speciale, poteri magici a fiori ed erbe. Si ritiene inoltre che le giovani donne possano sognare il loro futuro marito se mettono i fiori di Sânziană sotto il cuscino durante la notte di San Giovanni.

In questa occasione, in alcuni villaggi rumeni, le ragazze ballano una danza popolare tradizionale in cerchio, chiamata “Hora Dragaicelor”, durante la quale tutti si tengono per mano. La notte tra il 23 e il 24 giugno è considerata magica e si ritiene che i miracoli possano accadere solo in questo momento dell’anno.

Svezia

Anche il Nord Europa festeggia la Notte di San Giovanni, dalla Svezia alla Finlandia, dalla Norvegia alla Danimarca.

In Svezia la festa si chiama “Midsommar“, come specifica Sweden. Gli svedesi solitamente indossano ghirlande di fiori di campo dette “midsommarkrans”, sollevano pali decorati con fiori e foglie chiamati “midsommarstang, fanno picnic a base di aringhe in salamoia, patate novelle bollite e specialità del luogo.

Si canta, si balla intorno al palo, si beve. Curiosa la danza tradizionale detta “Små grodarna”, durante la quale bisogna saltare come delle rane.

In epoca agricola, la festa veniva celebrata per dare il benvenuto all’estate e in alcune zone gli uomini si travestivano da “uomini verdi” indossando felci su tutto il corpo, mentre le loro case e gli attrezzi agricoli venivano decorati con foglie.

Finlandia

In Finlandia si festeggia “Juhannus” accendendo grandi falò che servono ad allontanare gli spiriti maligni e a propiziare il raccolto estivo. Qui leggenda vuole che più un finlandese diventa rumoroso durante la festa, più avrà fortuna durante l’anno. E più beve, migliore sarà il suo raccolto.

I finlandesi festeggiano solitamente in campagna con amici e familiari, si organizzano barbecue, escursioni di pesca, viaggi in barca. Una credenza popolare afferma che “se una giovane ragazza ripone sette fiori appena colti sotto il suo guanciale prima di addormentarsi il giorno del solstizio d’estate, riuscirà a sognare il suo futuro fidanzato“.

Estonia

In Estonia, secondo quanto riporta Estonian World, questa festa viene chiamata “Jaanipäev“, Giorno di Jaan o Giorno di San Giovanni, e prevede tradizionali falò propiziatori nella notte del 23 giugno. Si dice che non accenderli sia di cattivo auspicio e secondo la tradizione saltare sul fuoco porta fortuna. Inoltre si dice che più grande è il fuoco, più gli spiriti malvagi rimarranno lontani.

Gli estoni amano riunirsi in famiglia in campagna in questa occasione e celebrarla con canti e balli. Le tradizioni assomigliano a quelle della Finlandia, della Lettonia, della Lituania e della Svezia.

Brasile

Il Brasile, durante tutto il mese di giugno, festeggia la cosiddetta “Festa Junina“, qui portata dai portoghesi nel XVI secolo, secondo quanto riporta brasilescola. Non si tratta propriamente della Festa di San Giovanni perché prevede numerose feste in onore di tre santi, Sant’Antonio, San Giovanni e San Pietro. Di questi 3, San Giovanni si festeggia il 24 giugno.

La Festa Junina prevede falò, piatti tradizionali specialmente a base di mais, giochi, scherzi, danze. È una festa che celebra il raccolto e anche per questo molti eventi sono caratterizzati da temi rurali. Per esempio i costumi folkloristici hanno spesso uno stile campestre e i cibi sono tradizionali di campagna, come bolo de fubá, curau, cocada de colher.

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