North Face e Patagonia boicottano Facebook per chiedere di bloccare la diffusione di razzismo, odio e disinformazione

North Face e Patagonia boicottano Facebook partecipando alla campagna Stop Hate For Profits che combatte la diffusione di razzismo, odio e disinformazione

A partire da luglio, i due noti marchi di abbigliamento sportivo North Face e Patagonia non sponsorizzeranno più alcuna pubblicità su Facebook. Hanno deciso infatti di boicottare questo social partecipando alla campagna Stop Hate For Profits che combatte la diffusione di razzismo, odio e disinformazione sul web.

Per prima è stata North Face a comunicare la sua decisione: a partire dal mese di luglio niente più pubblicità su Facebook. Come si legge in una nota:

“The North Face sta interrompendo tutte le attività e la pubblicità pagata dagli Stati Uniti a Facebook fino a quando non verranno messe in atto politiche più severe per impedire a contenuti razzisti, violenti o carichi d’odio e disinformazione di circolare sulla piattaforma”.

Adesso a seguirla è anche Patagonia, che ha spiegato le proprie motivazioni in un Tweet.

 

Entrambe le aziende hanno aderito alla campagna Stop hate for profit, che chiede agli inserzionisti di esercitare pressioni su Facebook affinché adotti politiche più severe contro i contenuti razzisti e pieni d’odio sulle sue piattaforme, sospendendo tutte le spese pubblicitarie a favore dell’azienda per il mese di luglio.

Facebook guadagna 70 miliardi di dollari in entrate pubblicitarie annuali mentre “amplifica i messaggi dei suprematisti bianchi” e “permette l’incitamento alla violenza” afferma la campagna, fiduciosa che molte altre aziende a breve si uniranno per lanciare ancora più forte e chiaro il messaggio: basta odio sui social!

E in effetti l’iniziativa potrebbe espandersi: come segnala la CNN, Craig Hodges, portavoce del VF Corp, gruppo di cui fa parte The North Face, ha dichiarato che numerosi altri marchi della società stanno prendendo in considerazione di fare altrettanto. Il gruppo possiede ad esempio Dickies, Vans, Timberland e Smartwool.

Già hanno aderito alla campagna anche REI, altra azienda di abbigliamento sportivo, il web browser Mozilla e Upwork.

Facebook dal canto suo, in un lungo post pubblicato domenica, ha dichiarato di essere impegnato a “promuovere l’equità e la giustizia razziale“.

“Stiamo prendendo provvedimenti per rivedere le nostre politiche, garantire la diversità e la trasparenza nel prendere decisioni su come applicare le nostre politiche e far avanzare la giustizia razziale e l’impegno degli elettori sulla nostra piattaforma” si legge. 

Ma utenti e aziende difficilmente dimenticheranno la decisione presa dal fondatore e amministratore delegato di Facebook, Mark Zuckerberg, di non rimuovere alcuni post del presidente Usa Donald Trump relativi alle proteste contro il razzismo dopo l’uccisione di George Floyd. Twitter, al contrario, aveva deciso di rimuoverli prontamente.

Purtroppo, siamo tutti testimoni di quanta violenza e odio ancora circolino su Facebook, se dunque la nuova campagna servirà a far sì che i social intervengano per mettere fine a questa situazione, ben vengano!

Fonte: The Guardian / BBC / CNN / Patagonia Twitter

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