Natale? Meglio sostituirlo con Festa d’inverno in nome dell’inclusività: la proposta di un istituto universitario che fa discutere

Cambiare il nome al Natale con Festa d'inverno per rendere l'evento più inclusivo: l'iniziativa interna proposta dall'Istituto universitario europeo di Fiesole innesca una valanga di polemiche e diventa un caso nazionale

Il Natale – insieme alla Pasqua – è una delle ricorrenze più care ai cattolici, anche se viene festeggiata anche da chi non è credente o abbraccia altre fedi religiose. E se si sostituisse con un evento dal nome Festa d’inverno? Ad avanzare la proposta l’Istituto universitario europeo di Fiesole (Eui), che promuove studi e ricerca nell’ambito delle scienze sociali.

Il suggerimento è stato inserito fra le linee guida dalla nuova prorettrice del prestigioso ateneo toscano – finanziato dall’Ue – si occupa di uguaglianza e tutela della diversità, anche se al momento l’istituto fa sapere che si sta valutando di concretizzare questa idea.

Lo scopo è quello di rendere questa celebrazione più inclusiva sgangiandola dalla religione, in modo da non far sentire nessuno escluso da questo momento di festa e condivisione, che potrebbe essere vissuto così con maggiore serenità.

Com’è facile immaginare, ben presto la questione relativa alla Festa d’Inverno si è trasformata in un caso politico. Diversi gli esponenti di partiti di destra che sono intervenuti per criticare aspramente la proposta, dipinta come l’ennesimo inaccettabile tentativo di cancellazione dei valori cristiani e occidentali.

La polemica è servita

Non si è fatta attendere la reazione del consigliere regionale della Toscana Giovanni Galli, che ha già annunciato di essere pronto a chiedere ufficialmente di non concedere il consueto contributo della Regione all’istituto in occasione della Festa dell’Europa.

Anche sui social il dibattito si è fatto molto acceso e polemico. “Perché svuotare la nostra cultura e la nostra tradizione? No grazie” commenta qualcuno. “Siamo alla follia” fa eco un altro utente.

Naturalmente l’iniziativa, portata avanti nel nome dell’inclusività e nella lotta alle discriminazioni, riguarda soltanto l’istituto universitario europeo di Fiesole e chi lo frequenta. Ma, viste le reazioni, per più di qualche cittadino italiano si tratterebbe di una “attacco” nei confronti della nazione.

Ma fra i numerosi contrari c’è anche chi non disdegna l’idea.

Si tratta di una festa interna all’istituto. Io non mi attaccherei al nome, guarderei piuttosto il fine che si pone la festa stessa e cioè creare un momento di condivisione conviviale. – fa notare un utente su Facebook – Suvvia! Quanti di noi festeggiano il Natale, si scambiano auguri e non vanno neanche a messa! Tanti di noi, laici o atei, festeggiano il Natale dandogli un senso di festa della comunità, della famiglia, della fratellanza.

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Fonte: AGI/Facebook

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