La miglior pizzaiola al mondo è Giulia Vicini, 20enne bergamasca (che ha vinto anche il premio per la “Pizza del Cambiamento” con ingredienti bio e locali)

È Giulia Vicini, pizzaiola di 20 anni della bergamasca la miglior pizzaiola al mondo. Ha infatti vinto la categoria Pizza Classica, ma anche il premio speciale grazie ad una pizza vegana a base di vegetali dell’orto di proprietà e prodotti bergamaschi

Il Campionato Mondiale della Pizza di Parma ha appena concluso la sua tre giorni di gare internazionali, con una protagonista indiscussa: la ventenne pizzaiola bergamasca Giulia Vicini. La giovane, che gestisce la pizzeria Giuly Pizza di Castelli Calepio insieme alla socia Giulia Zanni, si è distinta per il secondo anno consecutivo, vincendo la categoria Pizza Classica.

Inoltre si è aggiudicata anche il premio speciale per la “Pizza del Cambiamento”, realizzato in collaborazione con la farina “Le 5 Stagioni” di Agugiaro & Figna Molini. Questo successo è il frutto di una dedizione tenace alla professione, combinata con una filosofia etica che privilegia ingredienti provenienti da filiere bio e locali.

Giulia Vicini ha saputo distinguersi con la sua pizza vegana a base di vegetali dell’orto di proprietà e prodotti bergamaschi, come il mais rosso della Val Seriana. La sua vittoria conferma il suo talento e la sua capacità di mettere in scena creazioni gustose e innovative.

Si è anche discusso su come rendere le pizzerie più accoglienti, etiche e inclusive

Oltre alle categorie tradizionali come la pizza napoletana STG e la pizza in teglia, il Campionato Mondiale della Pizza ha visto emergere nuove tendenze gourmet, con ricette che sperimentano con ingredienti vegetali e tradizionali rivisitati. La competizione non si è limitata alla sola preparazione delle pizze, ma ha offerto spettacoli di abilità e creatività, con esibizioni acrobatiche e gare di free style.

Parallelamente alle gare, si è svolto il Pizza World Forum, un’occasione per discutere di temi come l’accoglienza, l’etica e l’inclusione nel contesto delle pizzerie. L’obiettivo era quello di costruire un “Manifesto della pizzeria relazionale”, offrendo indicazioni su come rendere questi luoghi più accoglienti, etici e inclusivi.

Infine il Trofeo Heinz Beck ha aggiunto un tocco di eccellenza alla manifestazione, con gare che hanno visto sfidarsi i primi piatti di qualità, artigianali ed espressi creati dai cuochi delle pizzerie sotto lo sguardo attento dello chef tri-stellato Michelin Heinz Beck.

In totale al Campionato Mondiale della Pizza hanno partecipato 718 concorrenti (maestri pizzaioli e chef) per un totale di 55 nazioni rappresentate. I numeri sono da record con 1038 gare, di cui 957 di cottura. La pizza classica ha avuto 531 interpretazioni, mentre sono state più di 100 per ognuna delle altre categorie (pizza in pala, in teglia, pizza a due).

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Fonte: Campionato Mondiale della Pizza

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