Svolta in Kuwait: prestano giuramento 8 giudici donna. È la prima volta nella storia del Paese

Per la prima volta nella storia del Kuwait ammesse 8 giudici donna, che hanno appena prestato giuramento. Una rivoluzione

Per il piccolo Paese del Golfo (e per l’umanità) una grande rivoluzione: per la prima volta nella storia del Kuwait sono state ammesse 8 giudici donna, che hanno da poco prestato giuramento. La svolta arriva dopo una lunga battaglia legale.

Come riferisce l’agenzia di stampa Kuwait News Agency (KUNA) lo scorso giovedì 3 settembre 54 nuovi giudici hanno ufficialmente preso servizio, nominati dalla corte suprema. Tra questi 8 donne, che comunque – specifica il Presidente del Consiglio giudiziario supremo del Kuwait e della Corte di Cassazione Yousef al-Matawa – saranno oggetto di una valutazione sul lungo periodo.

In realtà il Kuwait è una tra le più avanzate società del Golfo, con donne che ricoprono ruoli di vertice, con un governo semi-democratico che nel 2006 votò per rimuovere l’emiro di allora. Tuttavia alcune famiglie cercano ancora di limitare la libertà delle donne.

La decisione di nominare 8 giudici donna era pervenuta lo scorso 1 luglio, ma solo il 3 settembre Fatima Al-Sagheer, Fatima Al-Kandari, Sanabel Al-Houti, Fatima Al-Farhan, Bashair Shah, Bashaer Al-Rakdan, Rawaat Al-Tabtabae, e Lulwa Al-Ghanim hanno giurato davanti alla Corte Suprema. Una vittoria per l’umanità intera.

Questi eventi sono commoventi – commenta Lulwa Saleh Al-Mulla, leader della Kuwaiti Women’s Cultural and Social Society, che si è battuta a lungo per ottenere questo risultato – e crediamo di fare passi avanti verso il livello dei Paesi avanzati.

Le donne in Kuwait hanno ottenuto il diritto di voto e di candidarsi a cariche politiche solo nel 2005, ma quattro anni dopo le prime parlamentari sedevano sui banchi dell’Assemblea Nazionale, il Parlamento del Kuwait, a unica camera.

Oggi un passo avanti che sa di rivoluzione. E che ci auguriamo dilaghi come una fiamma ovunque.

Fonti di riferimento: United Nations in the State of Kuwait/Twitter / KUNA News / The New Arab

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