Jizo: la divinità giapponese (vestita di rosso) che protegge bambini e viaggiatori

Si tratta di una divinità giapponese molto popolare nel paese, le cui statue sono diffuse un po' ovunque. Non è raro vederle indossare abitini e berretti di lana rossi. Ecco perché...

Conoscete Jizo? E’ il nome di una divinità giapponese molto popolare nel paese, il cui significato letterale è “terra-viscere”. La stessa divinità, conosciuta con altri nomi in diversi paesi orientali, corrisponde al Bodhisattva Kṣitigarbha, un bodhisattva cosmico del buddhismo Mahāyāna. In quanto Bodhisattva, Jizo decise di rinunciare allo stato di Buddha rimanendo nel mondo per aiutare gli altri.

Le statue in pietra che lo rappresentano, sia seduto che in piedi, hanno spesso le sembianze di un monaco o di un bambino (in questo caso si parla di Dōji Jizō) che tiene in una mano, quella destra, un bastone monacale, nell’altra un Cintāmaṇi, ovvero un gioiello in grado di esaudire i desideri. L’utilizzo della pietra non è casuale, si ritiene infatti assicuri protezione e longevità.

Non è raro che queste statue indossino vestitini rossi, berretti di lana, oppure cappucci, sciarpe e bavagli dello stesso colore, che se da un lato proteggono Jizo dal freddo, dall’altro allontanano (grazie al colore rosso) demoni e malattie.

Si ritiene che questa divinità protegga e porti fortuna ai bambini, ai viandanti e ai viaggiatori, ma sia anche protettrice di chi muore e si avvia verso l’aldilà. Fra l’altro veglia sui bambini morti prematuramente, su quelli mai nati a causa di aborti e sui bambini malformi.

Le statue di Jizo sono molto diffuse lungo le strade giapponesi, in corrispondenza di incroci e nei cimiteri.

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FONTI: Oku Japan/Kokoro

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