L’Iran sta usando l’intelligenza artificiale per identificare le donne che non indossano l’hijab

L’intelligenza artificiale usata in modo inquietante: per identificare e punire le donne dissidenti che non indossano il velo islamico obbligatorio

Vi abbiamo parlato del nuovo disegno di legge approvato dal parlamento iraniano che introduce pene più severe per le donne che si rifiutano di usare il velo islamico obbligatorio, l’hijab, in pubblico e per chi le sostiene. Ma come saranno identificate queste donne che violeranno questa nuova aberrante legge contro i diritti umani?

Qui la vicenda assume contorni ancora più inquietanti. La legge “Hijab e castità” proposta dal governo il 21 maggio 2023 in Iran fa infatti ampio uso dell’intelligenza artificiale e della tecnologia di riconoscimento facciale per identificare e sanzionare le donne iraniane che non rispettano i rigidi requisiti del codice di abbigliamento islamico.

L’IA e la tecnologia di riconoscimento facciale sono e saranno ora ancor più impiegate per “scovare” le donne che non aderiscono alle norme previste dal governo. Questa tecnologia avanzata analizza dettagli facciali specifici, traducendo le immagini in dati digitali e confrontandoli con database per confermare l’identità delle persone.

Come funziona questa tecnologia

Secondo gli attivisti per i diritti delle donne e la sicurezza, le autorità iraniane stanno investendo notevoli risorse nell’espansione del sistema di sorveglianza attraverso le telecamere intelligenti CCTV Faraja. Queste telecamere verranno installate in università, scuole, strutture mediche, parchi e luoghi turistici in conformità al disegno di legge proposto.

L’implementazione di questa strategia digitale conferisce potere a tre agenzie di intelligence iraniane, oltre alle forze di polizia e paramilitari. Queste agenzie sono il Ministero dell’Intelligence, l’Organizzazione di Intelligence delle Guardie Rivoluzionarie e l’Organizzazione di Intelligence della Magistratura.

Il comandante delle forze di polizia Ahmadreza Radan il 14 giugno 2023 aveva dichiarato che la strategia digitale è attualmente in corso e comprende un sistema di avvertimenti via SMS seguito da successivi messaggi per il coordinamento tra gli organi giudiziari e di polizia.

Dal momento dell’attuazione delle misure, la polizia ha già inviato quasi un milione di SMS di avvertimento alle donne sorprese senza velo nelle loro auto, ha emesso 133.174 SMS che richiedevano l’immobilizzazione dei veicoli per due settimane, ha confiscato 2.000 auto e ha deferito più di 4.000 “recidivi” alla magistratura a livello nazionale.

La collaborazione con la Cina e la risposta di Google

Tuttavia, alcuni esperti dubitano dell’efficacia di questa tecnologia, sottolineando che il governo iraniano potrebbe non avere capacità tecnologiche così avanzate come sembra. Alcuni suggeriscono che l’obiettivo principale potrebbe essere instillare il timore nelle persone. Ma anche qui l’Iran ha il cosiddetto “asso nella manica”.

Ha infatti stretto partnership estere per ottenere sistemi di sorveglianza di massa alimentati dalla tecnologia di riconoscimento facciale. Queste partnership rientrano nell’accordo di cooperazione “Joint Statement on Comprehensive Strategic Partnership” firmato tra l’Iran e la Cina nel 2016. Questo mira a combattere il “terrorismo, estremismo e separatismo” ed è stato utilizzato per ottenere apparecchiature tecnologiche da aziende cinesi come “Tiandy Technologies”.

L’uso di tali tecnologie ha portato gruppi di hacktivisti a violare sistemi di sorveglianza in Iran, rivelando l’uso di tecnologia Milestone nelle telecamere di sorveglianza. Un gruppo di hacktivisti noto come GhostSec ha anche compromesso un software utilizzato per sorvegliare i cittadini, realizzato da FANAP, di proprietà della società finanziaria iraniana Pasargad Financial Group (PFG).

In risposta a queste violazioni della privacy e all’impiego di questi software invasivi, Google ha sviluppato una tecnologia anticensura per aiutare coloro i quali vivono sotto regimi autoritari a eludere la censura su Internet. Diversi gruppi informatici minori stanno inoltre pianificando di implementare una nuova tecnologia per aiutare molti più utenti ad accedere ai suoi servizi.

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