Salgado lancia petizione mondiale per salvare gli indios brasiliani dal coronavirus

Salgado, insieme a star internazionali, ha lanciato un appello indirizzato a Bolsonaro per proteggere gli indios a rischio genocidio per covid-19

Il fotografo brasiliano Sebastião Salgado ha lanciato un appello per proteggere e salvare gli indios dell’Amazzonia che stanno rischiando grosso a causa del coronavirus. La lettera, indirizzata direttamente al presidente Jair Bolsonaro, è stata firmata da diverse star internazionali tra cui Madonna e Brad Pitt.

Dopo che sono stati registrati i primi casi di coronavirus tra gli indios dell’Amazzonia, si teme un vero e proprio sterminio della popolazione.  Proprio per evitare questo è iniziata una mobilitazione internazionale che, partita dal Brasile, grazie al fotografo Salgado e sua moglie Lélia Wanick, è poi rimbalzata in tutto il mondo ottenendo il consenso e l’appoggio di migliaia di persone.

Si tratta sostanzialmente di un lettera aperta, scritta dallo stesso Salgado, e indirizzata al presidente Jair Bolsonaro. Nell’appello si chiedono “misure urgenti” per salvare le popolazioni indigene dell’Amazzonia dalla pandemia di coronavirus.

Come si legge nella lettera, sostenuta da una petizione online che finora ha raccolto circa 200mila firme tra cui quelle di scienziati, intellettuali e una serie di celebrità, tra cui Paul McCartney, Richard Gere, Madonna, Brad Pitt e Meryl Streep:

“Le popolazioni indigene del Brasile affrontano una seria minaccia alla propria sopravvivenza con l’emergere della pandemia di COVID-19. (…) Cinque secoli fa, questi gruppi etnici sono stati decimati da malattie portate dai colonizzatori europei … Ora, con questo nuovo flagello che si sta diffondendo rapidamente in tutto il Brasile … [potrebbero] scomparire completamente poiché non hanno alcun mezzo per combattere Covid-19″

I personaggi noti del mondo della musica e del cinema che hanno dato la loro adesione alla causa appaiono in un video del regista brasiliano Fernando Meireles in cui Salgado stesso racconta brevemente la situazione degli indios e chiede a Bolsonaro di porre fine alle interferenze economiche nella vita dei popoli dell’Amazzonia e di “garantire loro protezione”:

“non c’è nulla che protegga le popolazioni indigene dal rischio di genocidio causato da un’infezione introdotta da estranei che entrano illegalmente nella loro terra”

“Siamo alla vigilia di un genocidio” sostiene Salgado, che ha trascorso quasi quattro decenni a documentare l’Amazzonia e i suoi abitanti.

Come ricorda il noto fotografo:

Questi popoli fanno parte della straordinaria storia della nostra specie. La loro scomparsa sarebbe una grande tragedia per il Brasile e un’immensa perdita per l’umanità. Non c’è tempo da perdere”.

Vista la risposta di Bolsonaro, a chi qualche giorno fa gli chiedeva conto degli oltre 5000 morti in Brasile (ora aumentati a quasi 7mila), non siamo tanto fiduciosi che stavolta interverrà prontamente.

Nel frattempo in Amazzonia, per i tanti morti, si scavano fosse comuni.

Se volete partecipare a questo appello potete firmare la petizione qui.

Fonti di riferimento: The Guardian /Facebook

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