Imbolc: la festa celtica della luce che celebra il risveglio della natura

Secondo la tradizione celtica, febbraio si apre con la Festa di Imbolc, che celebra la pioggia e la purificazione e corrisponde alla Festa della Candelora, che per i Cristiani ricorre il 2 febbraio

Imbolc è una festa che segna il risveglio della luce mentre siamo ancora immersi nell’inverno. Con il passare dei giorni, le giornate iniziano ad allungarsi, e la natura mostra i primi segni di rinascita. Questo momento è un simbolo di trasformazione e rinascita, ideale per iniziare un nuovo ciclo di vita e condividere i nostri progetti, aspirazioni e sogni.

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robin.ph/Shutterstock

Imbolc, il significato

Il termine “Imbolc” ha un’origine incerta, ma potrebbe derivare da “Imb-folc”, che significa “grande pioggia”. In molte comunità celtiche, questa festa è anche conosciuta come la “Festa della Pioggia”.

“Oimelc” significa “nel latte”, mentre “Imbolg” si riferisce al grembo della Madre Terra, richiamando l’immagine dei semi che germogliano sotto la terra in attesa delle prime piogge.

Dea Brigid e Santa Brigida

Secondo quanto narra la leggenda, gli esseri fatati si riunivano per onorare la Dea della Luce, chiamata anche Brigit o Brigantia, una divinità associata al triplice fuoco, all’arte, alla fucina, alle tradizioni conservate e alla guarigione.

Ancora oggi, tra i contadini, è comune appendere nastri colorati ai rami degli alberi di loro proprietà per esorcizzare la sfortuna e proteggersi dalle malattie, seguendo una tradizione che ha le sue radici in questa festività.

Era tradizione celebrare la festa accendendo lumini e candele. In epoca cristiana la festa di Imbolc venne equiparata alla Candelora. Poiché la festa pagana era sotto gli auspici della dea Brígit, si trasformò nella ricorrenza di Santa Brigida. Le tradizioni pagane e cristiane in questo caso si sono completamente fuse, trasformando una dea in una santa del calendario cristiano.

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Imbolc, festa del fuoco

Durante Imbolc si usa accendere dei falò perché il fuoco è considerato sotto il suo aspetto di luce e di purificazione che si esprime attraverso le giornate che si allungano, il sole prepara con i suoi raggi la terra e la in vista della prossima semina e dei futuri raccolti.

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Imbolc, tradizioni e simboli

Secondo la leggenda elfi, folletti, fate, ondine, benedicono di nuova luce la propria abitazione, girando per le stanze di casa in senso orario con in mano la candela bianca accesa, visualizzando la potenza della luce che permea i muri, le suppellettili e tutti gli oggetti che “vivono” della nostra esistenza.

Gli elfi si recano in un bosco o in un prato per raccogliere un dono per la propria casa come una penna d’uccello, una pietra, un sacchetto d’erbe, mentre le fate hanno il compito di spazzare fuori dall’uscio le energie morte dell’anno trascorso con la propria scopa celebrativa.

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