Il fango ha distrutto tutto, ma non lo spirito resiliente, indomito e tenace dei Romagnoli

Spalano il fango, con il cuore spezzato, per liberare case e negozi. Ma cantano e si danno forza a vicenda, armati di pale, scope e sorrisi: questi sono i Romagnoli, che stanno dando prova di sorprendente tenacia. A loro vanno tutto il nostro sostegno e la nostra stima

In Emilia-Romagna sembra esserci stata l’apocalisse. Il fango e l’acqua hanno travolto 0gni cosa: le case, i negozi, le scuole, le strade, ma non lo spirito combattivo dei suoi abitanti.

Gli sfollati sono attualmente oltre 20mila, mentre il bilancio delle vittime accertate è salito a 14. C’è chi ha perso tutto, dai propri cari alla propria abitazione (distrutta da frane o esondazioni). Il dolore per la devastazione che aleggia nell’aria  è tanto, ma loro non hanno intenzione di soccombere e di farsi schiacciare dalla disperazione.

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Gli alluvionati, rimasti isolati e con il fango alle ginocchia, stanno dimostrando di essere più forti del disastro. Mentre uniscono le forze e cercano di salvare quel che resta degli edifici cantano “Romagna mia” tutti in coro per darsi coraggio a vicenda, come mostra un toccante filmato che sta rimbalzando sui social:

“I Romagnoli sono così!” scrive chi l’ha postato. E oltre a non aver perso il sorriso e la voglia di cantare, gli abitanti della Romagna non hanno rinunciato all’ironia, probabilmente per esorcizzare la paura di questi giorni.

C’è chi entra in un bar totalmente allagato per farsi preparare uno Spritz e commenta scherzosamente “Ho visto che avete fatto dei lavoro, avete sempre avuto così tanta umidità?”

Non possiamo che apprezzare la loro straordinaria tenacia e allegria nonostante tutto. Alla popolazione che sta vivendo questo enorme dramma va tutta la nostra solidarietà, ma non possiamo fare a meno di provare anche rabbia.

Rabbia, sì, perché quello che è accaduto è il risultato catastrofico di decenni di cattiva gestione di un territorio fragilissimo, ad elevato rischio idrogeologico.

È la conferma che è mancata quella prevenzione necessaria, che se ci fosse stata, avrebbe ammortizzato l’impatto delle alluvioni. Tutto ciò ci ricorda che non possiamo più girarci dall’altra parte, ignorando le conseguenze della crisi climatica perché i fenomeni meteorologici estremi sono destinati ad intensificarsi.

Ce lo ribadiscono ormai da anni scienziati e attivisti. Non è più possibile farci trovare impreparati, altrimenti catastrofi come questa diventeranno eventi ordinari.

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Fonte: Facebook

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