Coronavirus: il Giappone promette 100mila yen ciascuno a tutti i cittadini, a prescindere dal reddito

Il primo ministro giapponese Shinzo Abe stabilisce che chiederà al governo di dare a tutti i cittadini, 100mila yen per l'emergenza coronavirus

Il primo ministro giapponese Shinzo Abe giovedì scorso ha esteso lo stato di emergenza a tutte le 47 prefetture di Tokyo, Osaka e  chiederà al Governo di dare a tutti i cittadini, indipendentemente dal reddito, 100mila yen (circa 850 euro ciascuno) come sostegno economico in un momento in cui, sono tanti coloro che non lavorano per via delle restrizioni da Covid-19.

Il piano stimato per un costo di oltre 12 trilioni di yen, rappresenta una vera e propria svolta rispetto al precedente piano del Governo che prevedeva lo stanziamento di 300mila yen in tutto alle famiglie. La nuova misura coincide con la decisione di Abe di estendere lo stato di emergenza a tutte le 47 prefetture di Tokyo nel tentativo di contenere il contagio da coronavirus che nel paese è in costante aumento.

“Ho chiesto ai partiti al potere di sostenere la scelta di dare 100mila yen ciascuno a tutte le persone colpite dall’emergenza in quanto verrà chiesto loro di fare dei sacrifici, di astenersi da gite e altre attività che saranno limitate”, ha detto Abe.

Nei giorni scorsi, il primo ministro era stato fortemente criticato per aver dichiarato troppo tardi lo stato di emergenza. Secondo il ministro dell’Economia Yasutoshi Nishimura, ci sono oltre 100 nuovi casi al giorno tra Hokkaido, Ibaraki, Ishikawa, Gifu, Aichi e Kyoto. Da qui, la decisione di stanziare un fondo a sostegno di tutti i cittadini anche se, secondo l’economista Toshihiro Nagahama dare simili cifre è positivo da un lato e negativo dall’altro, perché il tutto peserà gravemente sul bilancio dello Stato.

“Sarà necessario rielaborare bilanci e prendere in considerazione le finanze pubbliche, come ad esempio trasferire fondi da altri altri, compreso quello destinato a contenere le infezioni e del virus e il fondo di riserva del bilancio iniziale”, dice.

Nelle intenzioni di Abe c’è quella di distribuire liquidità nel più breve tempo possibile visto che, l’emergenza ha dato un colpo all’economia giapponese già provata dall’aumento delle tasse sui consumi del 2%. Il consiglio si riunirà il 27 aprile (ma potrebbe slittare il 1 maggio) e solo allora si saprà se il piano andrà a buon fine.

Il piano di aiuti ha ricevuto anche diverse critiche sostenendo che sono soldi che non basterebbero per chi ha bisogno e sarebbero inutili per chi invece non ne necessita. Sarà comunque distribuito a tutti i cittadini sul territorio, sia residenti che stranieri dal prossimo mese.

Una situazione comunque lontana da quella italiana dove sono stati stanziati dei fondi, ma per accedervi bisogna avere dei requisiti, qui a quanto pare funzionerà diversamente, anche se sono tanti gli economisti che si mostrano scettici temendo ciò che succederà post emergenza. Il Giappone ha attualmente 9.231 casi confermati di coronavirus e 190 morti. In un precedente annuncio, il governo  aveva dichiarato che avrebbe esteso i pagamenti in contanti di 1 milione di yen ai singoli imprenditori e di 2 milioni di yen alle piccole e medie imprese.

Fonti: Mainichi.jp / Reuters/Al Jazeera

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