Eco-solari: piccoli consigli green per proteggere la vostra pelle

Per rimanere fedeli alla vostra eco-estate, affidatevi ad un eco-solare. I solari biologici, come tutti i cosmetici eco-friendly, provengono da piante coltivate senza fertilizzanti artificiali e pesticidi, non contengono ingredienti geneticamente modificati o derivati dal petrolio ne sostanze ricavate dagli animali, sono ipoallergenici, non contengono conservanti

Carote, in primis, ma anche spinaci e radicchio, cicorie e lattughe, albicocche, pesche, peperoni e pomodori, ciliegie, sedani, cocomeri e meloni gialli…Non preoccupatevi, non stiliamo in questa sede una lista della spesa ma vi indichiamo solo quali, secondo una ricerca promossa dalla Coldiretti, sono gli alimenti che, assunti regolarmente, diventano i fedeli alleati di una dorata e sana eco-tintarella. Ai primi rendez-vous estivi con il sole la vitamina A, di cui questi alimenti sono ricche fonti, vi proteggerà dal rischio di bruciature e dall’azione dei radicali liberi prendendosi cura della pelle in maniera del tutto naturale, in armonia col corpo e con l’ambiente. Per quanto riguarda l’uso di creme solari diffidate vivamente da quelle di derivazione sintetica.

Esulizole, Padimate-O, Benzophenone-3, Octinoxate, Octocrylene, Avobenzone, Methylbenzylidene camphor, Triclosan, parabeni sono solo alcune tra le più diffuse sostanze chimiche che ritrovate tra i “filtri” nella composizione dei solari più comuni. Contrariamente a quanto sostengono le case produttrici, sono sostanze che in più di uno studio si sono rivelate capaci di penetrare negli strati più profondi della pelle, rintracciabili in alcuni casi persino nelle analisi delle urine. Sostanze cancerogene, veleni responsabili delle mutazioni del DNA e che, dispersi nelle acque di mare, fiumi e laghi, anche in bassissime concentrazioni, generano organismi virali latenti in grado di interferire sui delicati equilibri dell’ecosistema marino.

Per rimanere fedeli alla nostra eco-estate, affidatevi dunque ad un eco-solare. I solari biologici, come tutti i cosmetici eco-friendly, provengono da piante coltivate senza fertilizzanti artificiali e pesticidi, non contengono ingredienti geneticamente modificati o derivati dal petrolio ne sostanze ricavate dagli animali, sono ipoallergenici, non contengono conservanti (al massimo quelli che si usano anche per gli alimenti: acido citrico, acido sorbico, sodio benzoato), sono liberi da impurità chimiche che spesso provocano irritazioni e, “per quanto riguarda l’efficacia, non c’è nessuna differenza tra un prodotto chimico e uno biologico” afferma Antonella Antonini, docente di cosmetologia all’Università di Ferrara “anzi, le sostanze vegetali, come confermano innumerevoli ricerche, possono essere ricchissime di principi attivi. Tanto che gli stessi prodotti cosiddetti chimici hanno, molto spesso, una buona parte di ingredienti naturali“.

Eccovi allora qualche informazione che vi guidi nella scelta. Il prodotto bio deve riportare un marchio che ne attesti le caratteristiche biologiche. Gli enti di certificazione più diffusi sono Aiab, Icea, Bdih, l’austriaco Abg ed il francese Ecocert (questi ultimi certificano solo i cosmetici col almeno il 95% di materie prime di origine naturale), mentre il bollino “Cosmesi naturale controllata” indica prodotti a base prevalentemente di materie prime quali oli, grassi e cere vegetali, estratti di erbe e idrolati, nonché oli essenziali ed aromi provenienti da coltivazioni biologiche controllate o da raccolta controllata di erbe selvatiche. Per finire, riguardo ai termini di scadenza del prodotto aperto, controllate le indicazioni del PAO (period after opening) riportato all’interno della confezione ma ricordate che solitamente, poiché scevro di conservanti, la vita di un prodotto biologico è di circa tre mesi.

Piccole attenzioni, buone abitudini, nuova cultura del vivere, dagli eco-bikini agli eco-solari: mare blu, coscienza green.

Rosa Simonetta
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