Borotalco cancerogeno, Johnson&Johnson nuova condanna: maxi risarcimento per i danni provocati

Borotalco e Johnson & Johnson ancora una volta condannati dai giudici. Arriva l'ennesima batosta per la società. Il tribunale di St. Louis le ha imposto di risarcire ben 22 donne, che hanno citato in giudizio J&J ritenendola responsabile del loro cancro alle ovaie a causa della polvere di amianto contenuta nel prodotto

Borotalco e Johnson & Johnson ancora una volta condannati dai giudici. Arriva l’ennesima batosta per la società. Il tribunale di St. Louis le ha imposto di risarcire ben 22 donne, che hanno citato in giudizio J&J ritenendola responsabile del loro cancro alle ovaie a causa della polvere di amianto contenuta nel prodotto.

Ancora una condanna, ancora un maxi risarcimento per Johnson & Johnson che, secondo i giudici della Corte di St. Louis, negli Usa, dovrà sborsare 4,7 miliardi di dollari tra danni punitivi e compensativi.

Il processo durato 5 settimane si è dunque concluso con la vittoria delle 22 donne, che hanno contratto il cancro alle ovaie dopo un prolungato uso del famigerato Borotalco Johnson & Johnson, 6 di esse purtroppo sono morte proprio a causa del tumore.

I medici che hanno testimoniato durante il processo sostengono che l’amianto, notoriamente cancerogeno, sia mescolato col talco, l’ingrediente principale di alcuni prodotti di Johnson & Johnson.

Gli avvocati delle donne hanno detto che fibre di amianto e particelle di talco sono state trovate nei tessuti ovarici di molte donne.

Un gruppo eterogeneo, che proveniva da vari stati Usa, dal Missouri all’Arizona, dallo stato di New York al North Dakota, passando per California, Georgia, Carolina e Texas. Tutte con stili di vita diversi ma accomunate dal fatto di aver usato a lungo il prodotto J&J.

Una delle querelanti, Gail Ingham, 73 anni, di O’Fallon, nel Missouri, ha dichiarato di aver scoperto di avere un cancro ovarico allo stadio 3 nel 1985 e di essersi sottoposta a trattamenti di chemioterapia, interventi chirurgici e trattamenti farmacologici per un anno prima di essere completamente guarita, all’inizio degli anni ’90.

La signora Ingham ha usato il borotalco per decenni e nonostante la guarigione ha deciso di fare causa perché le donne che usano il prodotto sui bambini “hanno bisogno di sapere cosa c’è dentro. Devono sapere cosa sta succedendo”.

Johnson & Johnson ha definito il verdetto il risultato di un processo ingiusto che ha permesso alle donne di citare in giudizio la società nel Missouri, nonostante la maggior parte di esse non vivesse nello stato e ha dichiarato che farà appello:

“Johnson & Johnson è fiduciosa, i suoi prodotti non contengono amianto e non causano il cancro ovarico”, ha detto la portavoce Carol Goodrich.

Mark Lanier, consigliere principale delle 22 donne querelanti, ha dichiarato che Johnson & Johnson ha coperto le prove della presenza di amianto nei suoi prodotti per più di 40 anni.

Ci auguriamo che questo verdetto attiri l’attenzione del consiglio di amministrazione di J & J e che lo guiderà a informare meglio la comunità medica e il pubblico sulla connessione tra amianto, talco e cancro ovarico” ha detto Lanier. “La compagnia dovrebbe eliminare il talco dal mercato prima di causare ulteriori angosce, danni e morte a causa di una terribile malattia”.

A oggi, la società è stata denunciata da più di 9.000 donne, che accusano il borotalco in polvere di aver contribuito al loro cancro ovarico. Johnson & Johnson ha sempre negato ogni responsabilità ma intanto continuano a pioverle addosso sempre più condanne.

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Francesca Mancuso

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