Questa è l’abilità più “trascurata” per i bambini con elevata intelligenza emotiva

I bambini sviluppano l'intelligenza emotiva sull'esempio mostrato dai propri genitori: ecco cosa non deve mai mancare nella loro crescita

Insegnare ai nostri figli la lettura, la scrittura o l’aritmetica è una sfida, ed è altrettanto difficile trasmettere loro l’educazione e i valori sani come il rispetto, la fiducia, l’umiltà.

Ma forse, l’abilità più complessa (e importante) che dovremmo trasmettere ai bambini è l’intelligenza emotiva: questa capacità, infatti, richiede impegno e insegnamento sin dalla giovane età e continua a svilupparsi per tutta la vita, influenzando la nostra esistenza come individui.

L’intelligenza emotiva significa ha in sé la capacità di comprendere, gestire ed esprimere le proprie emozioni in modo sano, nonché la capacità di percepire, interpretare e rispondere alle emozioni degli altri.

Ma sviluppare l’intelligenza emotiva significa anche migliorare competenze cruciali per la socialità come l’autoconsapevolezza, l’autoregolamentazione, l’empatia – e questo contribuisce a migliorare le relazioni interpersonali e a favorire il benessere emotivo.

Insomma, l’intelligenza emotiva è una delle strade possibili verso una vita adulta serena e soddisfacente. Ma come possiamo crescere bambini emotivamente intelligenti?

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Le chiavi dell’intelligenza emotiva

Secondo gli esperti, ci sono quattro abilità che i genitori dovrebbero insegnare ai figli per permettere loro di sviluppare la propria intelligenza emotiva, e tutte hanno un denominatore comune: l’empatia.

L’empatia, infatti, è la capacità di comprendere e condividere i sentimenti altrui, mettendosi nei panni degli altri e riconoscendo le loro emozioni, anche grazie a una sviluppata sensibilità verso le esperienze emotive degli altri e alla capacità di rispondere in modo compassionevole.

Senza empatia non è possibile sviluppare intelligenza emotiva. Ma vediamo ora, nel pratico, quali sono le abilità empatiche da insegnare ai propri figli per crescerli emotivamente intelligenti:

  • assumere prospettive diverse: riuscire a uscire da se stessi e dalla propria esperienza e mettersi nei panni dell’altro, comprendendone bisogni e motivazioni, è il primo passo verso una maggiore intelligenza emotiva
  • evitare il giudizio: evitiamo di trasmettere ai nostri figli la tendenza a giudicare ogni situazione o comportamento, ma promuoviamo piuttosto l’accettazione senza giudizio, notando le cose per quello che sono
  • riconoscere le emozioni: riconoscere le emozioni significa connettersi con ciò che sta provando nostro figlio in questo momento (e non con il motivo per cui lo sta provando)
  • comunicare la comprensione: ogni volta che nostro figlio viene da noi arrabbiato o deluso, prendiamoci un momento per esprimere la nostra vicinanza al suo stato d’animo (la nostra empatia), comunicando che magari anche noi abbiamo vissuto una difficoltà simile alla sua.

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Il segreto per insegnare l’empatia

Ovviamente, come ogni cosa che riguarda l’educazione, ricordiamo che i nostri figli apprendono soprattutto per imitazione, osservando e replicando i comportamenti di noi genitori.

Quindi, insegniamo l’intelligenza emotiva rispondendo ai bambini con empatia, mostrando loro anche le nostre fragilità e le nostre debolezze, mettendoci a nudo senza temere il loro giudizio in merito ai nostri possibili errori.

Inoltre, non dimentichiamo di manifestare il nostro amore per loro con azioni e con parole: non è mai abbastanza dire a un figlio “Ti voglio bene” oppure “Sei importante per me”.

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