Bronchiolite, in inverno aumentano i casi. I consigli per evitare il contagio

All’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù sono stati già quasi 300 gli accessi con una diagnosi di bronchiolite. Ecco come si presenta e come evitarla.

Torna il freddo e con esso anche la bronchiolite per i più piccini. I consigli dal Bambino Gesù di Roma

Compare soprattutto in autunno e in inverno e per lo più nei primi sei mesi di vita, la bronchiolite non risparmia parecchi bebè, soprattutto quando fuori le temperature sono decisamente basse. Un’infezione delle vie respiratorie che è comunque possibile evitare. Ma come?

Ce lo dicono i dottori dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, dove sono stati già quasi 300 gli accessi con una diagnosi di bronchiolite. Ma prima di ricorrere alle cure del pronto soccorso – spiegano gli specialisti – è necessario farsi consigliare dal proprio pediatra.

La bronchiolite – spiega il Renato Cutrera, responsabile di Broncopneumologia al Bambino Gesù – è una patologia virale che colpisce i bambini sotto i due anni. Sono molti i virus coinvolti, ma il principale si chiama virus respiratorio sinciziale. È un virus particolarmente attivo nell’emisfero nord – quindi anche in Italia – nel periodo invernale, con un picco che può variare tra dicembre e febbraio. L’infezione colpisce la maggior parte dei bambini e diventa, quindi, endemica. A tre anni tutti i bambini o quasi tutti sono già positivi agli anticorpi contro questo virus”.

Nel periodo tra il 1° dicembre 2018 e il 3 gennaio del nuovo anno, il Bambino Gesù ha registrato 279 accessi per bronchioliti, circa il 40% del numero di accessi registrato complessivamente nella passata stagione (tra il 1°dicembre 2017 e il 31 marzo 2018) ma non si è ancora raggiunto il picco.

I sintomi della bronchiolite

Suoi sono i tipici sintomi di influenza, come:

  • febbricola
  • rinite
  • tosse più o meno severa
  • difficoltà respiratorie

Per i bimbi molto piccoli si potrebbe verificare essere una ipossiemia (l’ossigeno nel sangue diminuisce) più grave e può osservarsi una disidratazione a causa della perdita idrica dovuta allo sforzo respiratorio. Inoltre, nei piccoli nati prematuri o di età inferiore alle 6 settimane di vita, è più elevato il rischio di apnea, per cui vanno tenuti sotto osservazione i parametri cardio-respiratori.

Cosa fare in caso di bronchiolite

Il virus provoca un’ostruzione dei bronchi più piccoli dovuta al catarro, per questo è bene liberare le prime vie aeree con dei lavaggi nasali.

Gli esperti inoltre consigliano di incentivare il più possibile l’allattamento al seno, dal momento che il latte materno contiene fattori protettivi per questa patologia. Per cercare di ridurre il rischio di contagio per i bambini più piccoli è bene che non stiano a contatto diretto con altre persone raffreddate in famiglia e ricordarsi di lavare bene le mani prima di toccarli per evitare il passaggio del virus.

Mai fumare in casa, perché il fumo è uno dei fattori più importanti di aggravamento della patologia.

Infine, è opportuno rivolgersi direttamente al pronto soccorso nel caso in cui il bambino presenti una difficoltà respiratoria molto grave o addirittura abbia assunto un colorito cianotico delle dita delle mani o intorno alle labbra.

Leggi anche

Germana Carillo

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook