Woman, il documentario che racconta la forza e il coraggio delle donne di tutto il mondo

Duemila donne si mettono a nudo nella loro sfera più intima raccontando sogni, paure, il loro presente e il loro futuro. Alla Mostra del cinema di Venezia arriva Woman, film di Anastasia Mikova e Yann Arthus-Bertrand che porta sullo schermo le testimonianze di donne di 50 Paesi del mondo.

Duemila donne si mettono a nudo nella loro sfera più intima raccontando sogni, paure, il loro presente e il loro futuro. Alla Mostra del cinema di Venezia arriva Woman, film di Anastasia Mikova e Yann Arthus-Bertrand che porta sullo schermo le testimonianze di donne di 50 Paesi del mondo.

Dalla propria famiglia, fino alla cultura e alla fede. Di contorno ci sono disagi, le molestie sessuali, i grandi amori e ancora il mobbing e la maternità.

Storie di donne diverse che si intrecciano, che escono dall’ombra e che davanti a una telecamera raccontano un pezzo del loro vissuto, quello che solitamente rimane dietro la quotidianità del focolare domestico.

“Molte non avevano mai visto una macchina fotografica. Quando si sono sedute e hanno avuto l’opportunità di parlare, abbiamo capito che il loro bisogno di essere ascoltate era enorme”, spiega Mikova.

Lo scopo di Woman girato con il supporto delle associalzioni locali, è quello di raccontare le donne e la loro voglia di farcela nonostante le ingiustizie. Una lunga carrellata di argomenti comuni a tutti: la maternità, l’istruzione, il matrimonio o l’indipendenza economica, e ancora le mestruazioni e la sessualità.

Nella pellicola presentata a Venezia si legge che promuove la causa dell’uguaglianza dei diritti delle donne e “vuole costruire programmi di diversità ambiziosi, ma allo stesso tempo sostenere opere che migliorano la visibilità di questa annosa questione sociale”.

In poco più di un’ora e mezza ci sono le voci raccolte tra il 2012 e 2014, qualche anno prima dalla nascita del movimento Me Too.

Donne prese a campione, alcune più timide, altre senza tabù, di generazioni diverse, di paesi diversi e con background socioculturali poco omogenei. Ne nascono così ricordi di soprusi, di violenze fisiche e psicologiche, ma il filo conduttore è la voglia di non arrendersi, la determinazione ad andare avanti e non farsi calpestare.

“Oggi le donne sono pronte a prendere la parola. E accordandoci la loro fiducia, queste donne ci hanno anche affidato una grande responsabilità: fare in modo che la loro voce sia ascoltata. Perché domani quelle che rappresentano la metà dell’umanità non siano mai più viste come il sesso debole”, chiosano Anastasia Mikova e Yann Arthus-Bertrand.

Il documentario arriverà nelle sale nel 2020.

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Dominella Trunfio

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