La storica Torre Garisenda è in pericolo: oscillazioni anomale hanno innescato i timori di un potenziale crollo

Bologna non sarebbe la stessa senza la sua Torre Garisenda: per questo tutti si stanno mobilitando per capire cosa ci sia dietro alle oscillazioni anomale e se sia necessario un restauro urgente

Uno dei simboli di Bologna sono le sue torri, ma ora c’è apprensione per la Torre Garisenda, situata in piazza di porta Ravegnana. Oscillazioni anomale rilevate dai sensori hanno infatti innescato timori di un potenziale rischio di crollo.

La segnalazione della Soprintendenza, datata 13 ottobre, ha portato il Comune a chiudere la zona circostante, inclusa la Torre degli Asinelli. Le strade centrali tra via Zamboni e via Rizzoli rimarranno interdette fino al 27 ottobre.

La torre, caratterizzata da una pendenza superiore di quattro gradi rispetto a quella della Torre di Pisa, è oggetto di monitoraggio da parte di una task force nominata dal Sindaco Matteo Lepore. La squadra comprende un comitato tecnico-scientifico e un’azienda specializzata, con l’obiettivo di valutare la situazione della Garisenda.

Si stanno cercando soluzioni per restaurare la Garisenda

Il Primo Cittadino ha dichiarato che i dati raccolti dai sensori durante la settimana forniranno ulteriori delucidazioni sulla situazione della Garisenda. Si sta cercando di comprendere se ci sono anomalie nelle oscillazioni della torre che del resto si muove da quando è stata costruita.

In risposta alla situazione, il Comune di Bologna ha in programma la costituzione di un comitato per il restauro della torre nei prossimi giorni. Tuttavia il Sindaco ha precisato che non è garantito l’utilizzo delle risorse richieste dalla Soprintendenza attraverso il bando del Pnrr, poiché i tempi di fruizione dei fondi non sono prevedibili.

Matteo Lepore ha assunto la responsabilità della situazione e ha fatto sapere che, nel caso in cui fossero necessarie somme ingenti, il Comune sarebbe in grado di affrontare il restauro della Torre Garisenda autonomamente.

Non ha escluso nemmeno l’opzione di utilizzare l’Art Bonus, come accaduto per la fontana del Nettuno, un incentivo fiscale che consente detrazioni fino al 65% per le donazioni a favore del patrimonio culturale pubblico. Questa possibilità coinvolgerebbe i cittadini nell’aiutare a preservare l’inestimabile patrimonio artistico della città.

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Fonte: Comune di Bologna

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