Il testamento di un albero: la toccante poesia di Trilussa che ci insegna la generosità

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Una meravigliosa poesia del poeta romano Trilussa, pseudonimo anagrammatico di Carlo Alberto Camillo Mariano Salustri ci insegna una grande lezione di generosità che arriva dalla natura. In occasione del 72esimo anniversario della morte dello scrittore (scomparso il 21 dicembre 1950), facciamo tesoro delle sue toccanti parole

A parlare è un albero, che è arrivato alla fine del suo ciclo vitale. Per questo, annuncia il suo testamento testamento, lasciando in dono agli altri esseri viventi  fiori, foglie e legno.

“Il testamento di un albero”

Un Albero di un bosco

chiamò gli uccelli e fece testamento:

– Lascio i fiori al mare,

lascio le foglie al vento,

i frutti al sole e poi

tutti i semi a voi.

A voi, poveri uccelli,

perché mi cantavate le canzoni

nella bella stagione.

E voglio che gli sterpi,

quando saranno secchi,

facciano il fuoco per i poverelli.

Però vi avviso che sul mio tronco

c’è un ramo che dev’essere ricordato

alla bontà degli uomini e di Dio.

Perché quel ramo, semplice e modesto,

fu forte e generoso: e lo provò

il giorno che sostenne un uomo onesto

quando ci si impiccò.

Trilussa

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Caporedattore di greenMe. Dopo una laurea e un master in traduzione, diventa giornalista esperta di tematiche ambientali e di animali. Ha vinto i premi giornalistici Ivan Bonfanti 2022 categoria benessere animale, Anev Energia del vento 2022, Lidia Giordani 2011. Autrice di “Mettici lo zampino” Gribaudo - Feltrinelli Editore

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