La mareggiata fa emergere una tomba etrusca con resti umani e corredo funerario. Straordinaria scoperta a Populonia

A Populonia una mareggiata ha fatto riemergere una tomba risalente al periodo etrusco con resti umani e un ricco corredo funerario.

Non tutti i mali vengono per nuocere: a Populonia, frazione di Piombino in provincia di Livorno e una delle più grandi e importanti città etrusche e romane dell’antichità, una mareggiata ha fatto riemergere una tomba risalente proprio al periodo degli Etruschi con tanto di resti umani in buono stato e un ricco corredo funerario.

A scoprirla è stata la squadra archeologica Sostratos, impegnata negli scavi alla vicina Venturina Terme, è subito intervenuta in emergenza sulla spiaggia di Baratti in seguito alla chiamata dalla soprintendenza. Una scoperta tutt’altro che scontata quella che gli archeologi si sono trovati ai piedi: una sepoltura etrusca mai rinvenuta e risalente a circa la seconda metà del IV secolo a.C.

L’antico abitato di Populonia si trova in posizione dominante su di uno dei promontori che formano il golfo di Baratti e conserva fortificazioni del XV secolo ad opera dei Signori di Piombino, gli Appiani, come testimoniato dal dragone simbolo della casata sopra all’ingresso del borgo.

La sepoltura etrusca riportata alla luce è in fossa di terra e risalirebbe alla seconda metà del IV secolo avanti Cristo. In essa sono comprese ceramiche sovradipinte e ceramiche comuni e un corredo composto da 15 pezzi perfettamente conservati già allo studio e alla pulitura.

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E non solo: dalla pulitura di un vasetto in vernice nera dello splendido corredo funebre è emersa una importantissima sorpresa: sul fondo della vasca del reperto, un’epigrafe graffita rivela il nome del nostro Etrusco: MI P(E)TRUS, “io sono di Petru”.

Una scoperta eccezionale – dicono dalla squadra archeologica Sostratos. Adesso sappiamo molto di più sul proprietario di questa tomba dato che il suo nome è attestato nell’area chiusina, cortonese ed orvietana tra il V ed il I secolo a.C. Non appena l’istituto di Paleopatologia dell’Università di Pisa ci renderà i risultati sullo studio antropologico sulle ossa di Petru potremo davvero scrivere una storia di questo nostro antenato molto vicina alla realtà. Baratti non finisce di stupirci!”.

Fonte: Trust Sostratos

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