Brucia il Drago Vaia: distrutta da un incendio la spettacolare opera simbolo di rinascita dopo la tempesta

Del drago Vaia, la possente opera in legno realizzata con gli alberi abbattuti dalla tempesta del 2018, non resta più nulla. Questa notte l'installazione artistica che dominava l'Alpe Cimbra è stata divorata da un incendio, probabilmente di origine dolosa. Ma gli abitanti del Trentino non hanno intenzione di gettare la spugna e sono pronti a far risorgere il drago (letteralmente) dalle ceneri, grazie a una raccolta fondi

Per completarlo ci sono voluti mesi e tantissima pazienza. Per incenerirlo pochi minuti. Il Drago Vaia, l’affascinante opera d’arte in legno – installata sull’Alpe Cimbra – divenuta un’attrazione turistica per migliaia di persone non esiste più. Al suo posto c’è solo un mucchio di cenere, come mostrano le desolanti immagini che stanno rimbalzando sui social.

 

La scultura mastodontica (alta ben sei metri e lungo sette metri) realizzato dall’artista vicentino Marco Martalar, utilizzando 3.000 viti e 2.000 scarti di arbusti spazzati via dalla violenta tempesta Vaia del 2018, è stato distrutto da un incendio scoppiato ieri notte.

Dopo l’allarme lanciato da alcuni abitanti del Trentino, che avevano notato le fiamme visibili da lontano, i Vigili del Fuoco e alcuni volontari sono accorsi sul posto in località Magrè di Lavarone, ma ormai era troppo tardi. Il danno era irrimediabile. Il drago in legno più grande del mondo, emblema di rinascita, era stato divorato dal fuoco.

Appare altamente probabile che dietro l’incendio ci sia la mano dell’uomo. Mentre le forze dell’ordine indagano per accertare se si è davvero trattato di un rogo doloso, tante figure istituzionali e comuni cittadini hanno voluto esprimere la loro grande amarezza per quanto accaduto.

 Avviata la raccolta fondi per far risorgere il drago

C’è tanta tristezza nlle parole di Isacco Corradi, sindaco di Lavarone, dopo l’episodio di ieri notte. La distruzione del drago di Vaia è una ferita per la sua città e i suoi abitanti e per tutto il Trentino.

Cosa avrai fatto di tanto male? – commenta Corradi attraverso un post su Facebook – Il drago non è mio è da subito stato di tutti, della comunità di Lavarone, dell’Alpe Cimbra e di tutte le persone che lo hanno amato in questi anni. Sei stato presenza scomoda ingombrante ma non può essere diversamente per un drago, ho solo una speranza che quello che è successo sia stato un errore per quanto stupido e non un atto voluto. Il risultato non cambia ma moralmente mi sentirei più tranquillo nel sapere che non vi sono persone che girano a Lavarone capaci di far sparire una cosa così bella.

Il primo cittadino, però, non ha intenzione di farsi prendere dal rancore e dalla rabbia e non vuole darla vinta agli eventuali responsabili dell’incendio. Per Isacco Corradi quest’evento spiacevole è il preludio di una nuova ripartenza.

Per farlo chiediamo l’aiuto a tutti gli amici del drago e siete in tantissimi così che si possa ripartire subito, non vogliamo far vincere la paura e la tristezza. – scrive il sindaco di Lavarone, invitando tutti ad aderire alla raccolta fondi avviata su GoFundMeper ricostruire il drago –  Non ci faremo prendere dallo sconforto o dalla rabbia. Questa era una cosa bella e nessuno ce la porterà via! Una canzone diceva che dai diamanti non nasce niente ma dal letame nascono i fior… e questa sera è proprio una serata di M***a!! Grazie a chiunque ci aiuterà.

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Fonti: Isacco Corradi/Facebook- GoFundMe

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