Questa statua celebra la potenza e la dignità delle donne Sioux, per ricordare tutti gli abomini che hanno subìto

La scultura Dignity si erge fiera nel South Dakota per commemorare e onorare le culture dei Lakota e dei Dakota. In queste tribù le donne avevano un ruolo fondamentale, ma furono quelle che pagarono il prezzo maggiore con eccidi e stermini da parte degli Stati Uniti d’America

La scultura Dignity (“Dignità”) è una straordinaria combinazione di arte e storia. Situata su una scogliera vicino a Chamberlain, nel South Dakota, la statua in acciaio inossidabile alta 15 metri è stata progettata dallo scultore Dale Lamphere per onorare le culture dei Lakota e dei Dakota. Per perfezionare il volto di Dignity ha utilizzato tre modelli nativi americani di 14, 29 e 55 anni.

Lo stesso Lamphere ha spiegato qual è il messaggio di Dignity:

Dignity rappresenta il coraggio, la perseveranza e la saggezza della cultura Lakota e Dakota del Sud Dakota. La mia speranza è che la scultura possa servire come simbolo di rispetto e promessa per il futuro.

Per simboleggiare la ricca cultura nativa americana del South Dakota, indossa con grazia un abito modellato su un abito a due pelli del 1850. Tiene tesa una trapunta con 128 rombi blu in acciaio inossidabile progettati per svolazzare al vento.

Durante il giorno, la trapunta a stelle – che nella cultura dei nativi americani rappresenta il rispetto, l’onore e l’ammirazione – scintilla al sole con pezzi che cambiano colore e si muovono con il vento. Di notte, le luci LED fanno brillare i rombi nel cielo notturno, creando una presenza pacifica facilmente visibile. Grazie a questo effetto, la “Dignità” si erge illuminata e forte.

La statua è un dono di Norm e Eunabel McKie di Rapid City a tutti gli abitanti del Sud Dakota. La coppia ha annunciato il dono nel 2014 per celebrare il 125° anniversario della fondazione del Sud Dakota.

Dalla sua installazione nel 2016, Dignity lascia un segno nei visitatori. Il suo sguardo non si interromperà mai e la sua bellezza e il suo messaggio saranno celebrati per generazioni. Dignity si erge fiera con un’aria di pace e tolleranza, invitando tutti a lei per godere di un’ampia vista sul fiume Missouri e sullo splendido paesaggio del South Dakota.

La fondamentale importanza delle donne Sioux nella società

Ma qual è il vero significato che si cela dietro Dignity? È stata eretta per celebrare la storia delle donne Sioux, con l’obiettivo anche di ricordare il genocidio e le sofferenze che hanno subito.

Le donne avevano una straordinaria importanza nella società Sioux, dato che svolgevano la quasi totalità del lavoro necessario alla vita tribale con gli uomini impegnati nella caccia e successivamente nella guerra contro gli Stati Uniti.

Le donne preparavano il cibo, montavano e smontavano il Tepee, conciavano le pelli, confezionavano gli abiti per l’intera famiglia e si occupavano dell’educazione dei figli. Non dimentichiamo il loro ruolo nella ricerca di radici e bacche, nella coltivazione di mais e nell’allevamento degli animali.

Erano inoltre in grado di sventrare, pulire e scuoiare la selvaggina con un semplice coltello d’osso, salavano le carni, dipingevano gli attrezzi di guerra e all’occorrenza erano in grado di difendere il proprio villaggio. Infine curavano gli ammalati, preparavano i morti e si occupavano dei funerali, interpretando i cicli della terra e i messaggi degli spiriti.

L’eccidio di Wounded Knee: 230 tra donne e bambini trucidati

Tuttavia le donne furono anche quelle che pagarono il prezzo peggiore quando gli Stati Uniti, la “patria della civiltà”, si svilupparono sotto un enorme spargimento di sangue. Stupri, violenze, villaggi distrutti, sono solo alcuni degli abomini compiuti.

Questa decimazione della popolazione Sioux sembrava “necessaria” perché non volevano vendere la propria terra natia. Il culmine lo si ebbe dopo il 1° febbraio 1876, quando gli Stati Uniti d’America dichiararono guerra ai Sioux che non accettarono di trasferirsi nelle riserve, abbandonando i territori dov’era stato scoperto l’oro: Black Hills, il cuore del territorio Lakota.

Fu l’inizio del massacro culminato con l’eccidio di Wounded Knee, passato alla storia grazie a film, libri e canzoni. Sul finire del dicembre 1890, la tribù di Miniconjou guidata da Piede Grosso, appresa la notizia dell’assassinio di Toro Seduto, partì dall’accampamento sul torrente Cherry sperando nella protezione di Nuvola Rossa.

Il 28 dicembre, però, furono intercettati dal Settimo Reggimento, che aveva l’ordine di condurli in un accampamento sul Wounded Knee. Quel che ne seguì fu un vero e proprio mattatoio. 20 uomini e 230 tra donne e bambini furono portati sulla riva del torrente, circondati da due squadroni di cavalleria e trucidati nella neve e nel ghiaccio.

Rimase un unico immenso cimitero di donne, bambini e neonati che non avevano fatto alcun male se non cercare di scappare via. Tutto ciò pose fine alle resistenze dei nativi, suggellando con un orribile massacro tre secoli di ingiustizie, soprusi e barbarie da parte degli Stati Uniti d’America.

Ed ecco l’importanza di Dignity, la Dignità delle donne Sioux nel difendere la propria casa. Continuare a raccontare la loro storia è un modo per non dimenticare cosa è stato capace di fare l’uomo e per far sì che episodi simili non si ripetano mai più.

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Fonte: Lampherestudio

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