Influenza aviaria: in Francia 45 dipartimenti vengono dichiarati “ad alto rischio”

Gli allevatori interessati sono obbligati a isolare il pollame per prevenirne la contaminazione da parte di uccelli selvatici.

Sono ben 45 i dipartimenti francesi dichiarati oggi a rischio “elevato” di influenza aviaria. Qui gli allevatori interessati saranno obbligati a isolare il pollame per prevenirne la contaminazione da parte di uccelli selvatici o ad installare reti di protezione.

Nelle zone in questione è dunque scattato il confinamento del pollame, con la speranza di scongiurare il ritorno di questa malattia dannosa per gli allevamenti.

Nel decreto adottato dalle autorità transalpine, si sottolinea la “necessità di adottare misure di prevenzione urgenti e immediate per proteggere gli allevamenti di pollame francese da una potenziale contaminazione da virus dell’influenza aviaria”.

Nel documento vengono citati “uccelli selvatici, in particolare, nelle zone a rischio o nei dipartimenti attraversati da corridoi di uccelli migratori”. Dipartimenti noti per la produzione di foie gras, come Landes e Gers, sono elencati tra le 45 zone a rischio.

Sono infine vietati fiere di pollame vivo e il trasporto e il rilascio di selvaggina da parte dei cacciatori.

Come si legge su Le Monde, dopo i focolai in Russia e Kazakistan questa estate, l’epidemia è progredita verso ovest, raggiungendo di recente i Paesi Bassi.

Da allora, si è verificato un focolaio di infezione con tredici casi in animali selvatici e un focolaio in polli da carne nei Paesi Bassi e tredici casi in uccelli selvatici in Germania. Il 3 novembre, anche il Regno Unito dichiara un primo focolaio, nel nord-ovest dell’Inghilterra“, spiega il ministro dell’Agricoltura francese.

Intanto, è di queste ore la notizia che centinaia di migliaia di uccelli saranno abbattuti in Olanda per contenere la stessa epidemia di influenza aviaria del ceppo H5N8 mentre centinaia di volatili selvatici – tra cui oche e anatre – sono stati trovati morti nel nord della Germania, molto probabilmente infettati anche questi dall’aviaria.

Si tratta di ceppi tra i meno contagiosi per l’uomo, ma insomma tanto per stare più tranquilli.

Fonte: Légifrance / Le Monde

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