Con il clima anomalo cala dell’80% la produzione di olive: a rischio l’olio extravergine d’oliva Dop

Si prospetta una stagione particolarmente nera per la raccolta delle olive sul lago d'Iseo, dove la produzione è in netto calo

Quest’anno la produzione dell’olio Dop del lago d’Iseo potrebbe registrare un brusco calo, con picchi del 70 e addirittura dell’80%.

La raccolta delle olive inizierà alla fine del mese di ottobre, ma le previsioni non sono per nulla rosee. Colpa del clima anomalo, che ha messo a dura prova gli olivi dei laghi lombardi, in particolare la varietà leccino. E poiché l’olio Dop di queste zone è prodotto con il 40% di olive provenienti da questa varietà, probabilmente se ne potrà produrre decisamente meno del solito.

Per il 2021 era già previsto un calo della produzione, poiché si tratta di un anno di scarico, ma a peggiorare ulteriormente la situazione ci hanno pensato le temperature invernali sopra la media, seguite dalle gelate a inizio primavera, che hanno compromesso le fasi iniziali dello sviluppo del frutto con ovvie ripercussioni sul raccolto.

“Sostanzialmente non c’è stata l’allegagione, uno dei momenti più importanti dello sviluppo del frutto. Inoltre questo è un anno di scarico: in olivicoltura si alterna a quello di carico, in cui solitamente si registrano produzioni molto alte”, ha spiegato Nadia Turelli vicepresidente di Coldiretti Brescia.

Come se non bastasse, quest’anno si è registrato un importante aumento delle cimici asiatiche nelle piantagioni dei laghi lombardi, insetto che si nutre dei frutti delle piante provocando alterazioni della polpa e deformazioni.

“L’insetto punge l’oliva e la conseguenza è che il frutto secca e cade. È importante continuare la ricerca per trovare strumenti incisivi nel contrasto alla cimice asiatica. La Regione si sta muovendo in questo senso, raccogliendo cimici e olive, portandole poi al laboratorio analisi per approfondire e monitorare la situazione”, ha aggiunto Turelli.

Rispetto ai precedenti anni, dunque, in questo 2021 si è verificato in misura maggiore il fenomeno della cascola, cioè della caduta prematura di gemme, fiori e frutti, sia a causa del clima sia a causa dell’azione della cimice asiatica. Le previsioni sono così nere da far avanzare, tra gli agricoltori, l’ipotesi di non procedere con la raccolta delle olive, poco conveniente.

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Fonte di riferimento: Brescia oggi/Giornale di Brescia

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