Climatizzatore? Gli svantaggi dell’aria condizionata che i venditori spesso dimenticano di menzionare

Quali sono gli effetti collaterali della climatizzazione? questioni sanitarie, impatti ambientali ed economici: un esame dettagliato degli svantaggi nel raffreddamento degli ambienti durante le calde giornate estive

Con l’arrivo dell’estate, ci aspettiamo, come ogni anno, alcune settimane di temperature elevate. In questo periodo, il mercato dei ventilatori e dei sistemi di climatizzazione vive un vero e proprio boom. Quando si procede all’acquisto di un climatizzatore, i venditori spesso ne lodano gli attributi ecologici ed energetici, assicurando che non vi saranno effetti negativi sulla salute. Ma, ovviamente, è parte del loro mestiere promuovere il prodotto. I climatizzatori offrono numerosi vantaggi, ma presentano anche degli svantaggi spesso sconosciuti ai consumatori: ci sono rischi per la salute e impatti ambientali che è meglio conoscere prima di procedere con l’installazione.

I benefici del condizionamento dell’aria sono indubbiamente molti. Ad esempio, durante le ondate di calore, permette alle persone anziane di rimanere al fresco, specialmente nelle case di riposo. Tuttavia, l’uso del climatizzatore può anche avere effetti nocivi sulla salute, come problemi respiratori, oculari o dermatologici, e può perturbare il sonno delle persone più vulnerabili. Di seguito, esploreremo nel dettaglio questi effetti.

Gli svantaggi dei condizionatori

Una manutenzione adeguata della climatizzazione è essenziale per ridurre i rischi. L’aria condizionata può causare disturbi respiratori per vari motivi: può seccare l’aria, irritando le vie respiratorie e causando secchezza della gola e delle mucose nasali. Inoltre, i sistemi di climatizzazione che riciclano l’aria interna possono favorire la diffusione di batteri, muffe e altri allergeni, scatenando reazioni allergiche o problemi respiratori in individui sensibili. Una cattiva qualità dell’aria interna dovuta a manutenzione inadeguata può aggravare ulteriormente questi sintomi. Le temperature estreme possono anche causare shock termico, provocando difficoltà respiratorie in persone particolarmente sensibili. In chi soffre di asma, l’aria mal riciclata può aggravare gli attacchi asmatici.

Per chi soffre di secchezza oculare, l’uso del climatizzatore non è consigliato poiché tende a peggiorare il problema. L’aria emessa dal climatizzatore è più secca dell’aria ambiente e può trasportare batteri che irritano gli occhi, causando secchezza, prurito o anche congiuntivite. Questi problemi sono molto comuni tra chi porta lenti a contatto, che potrebbero necessitare di lacrime artificiali per mantenere l’umidità oculare. I problemi dermatologici si manifestano con la disidratazione della pelle, richiedendo l’uso costante di creme idratanti. Il sonno è vitale per la nostra salute, ma la climatizzazione può disturbare il riposo notturno. Il rumore prodotto dai dispositivi, insieme alle variazioni di temperatura, può interrompere il sonno, causando difficoltà ad addormentarsi o svegliarsi durante la notte.

Il rischio di diffusione di microbi e batteri è maggiore nei climatizzatori vecchi o mal mantenuti. Un climatizzatore contiene filtri che devono essere puliti e sostituiti regolarmente. Trascurare questa manutenzione espone a un’aria interna contaminata e può favorire la crescita di muffe, causando odori sgradevoli e possibili allergie. L’utilizzo intensivo dei climatizzatori ha un significativo impatto ambientale, contribuendo all’impronta carbonica degli edifici e emettendo gas serra. Inoltre, la climatizzazione può incidere pesantemente sulla bolletta elettrica.

Il consumo annuale di un climatizzatore può variare significativamente a seconda di diversi fattori come la classe energetica, il modello e l’efficienza dell’apparecchio. Per un climatizzatore di classe energetica A, il consumo medio annuo può essere di circa 170 kWh, con un costo annuale stimato intorno ai 20 euro. Per le classi energetiche inferiori, come la classe G, il consumo può salire fino a 440 kWh all’anno, con un costo di circa 53 euro​. Per gestire meglio i consumi e ottimizzare il funzionamento del climatizzatore, è utile adottare alcuni accorgimenti come l’uso della modalità deumidificazione, l’impostazione di una temperatura interna non troppo bassa rispetto a quella esterna, e la concentrazione del raffreddamento solo nelle stanze effettivamente utilizzate​.

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