Muri dai rifiuti! Scienziati trasformano l’olio esausto di frittura in eco-mattoni sostenibili che non hanno bisogno di malta

In futuro le nostre case potrebbero essere costruite con mattoni ottenuti dall’olio esausto, trasformando l’olio da rifiuto a materia prima di scarto a basso costo

I ricercatori della Flinders University, in Australia, hanno portato avanti un lavoro per trovare alternative sostenibili ai mattoni usati nelle costruzioni.

L’obiettivo era quello di rispondere alla necessità di sviluppare materiali da costruzione sostenibili poiché la produzione di cemento, ferro e acciaio, rappresenta più del 15% delle emissioni globali di CO2.

Gli scienziati sono riusciti a ottenere un polimero leggero ma resistente partendo zolfo, diciclopentadiene o DCPD e olio di canola esausto, un rifiuto che può essere usato come materia prima economica.

L’olio è infatti classificato come rifiuto industriale ed è particolarmente abbondante, quindi economico. Utilizzarlo per produrre mattoni, consente di ottenere un prodotto finito a basso costo e, contemporaneamente, di riutilizzare un prodotto di scarto.

Il materiale di costruzione ottenuto presenta anche un ulteriore vantaggio: i mattoni sono infatti in grado di aderire gli uni agli altri grazie ai legami chimici che si instaurano tra gli atomi di zolfo, rendendo superfluo l’uso malta e altri collanti. Questo significa ridurre ancora di più l’impatto ambientale, i costi e la difficoltà di realizzazione e uso dei mattoni.

In questo studio, abbiamo testato un nuovo tipo di mattone che possiamo ricavare da olio da cucina di scarto, mescolato con zolfo e diciclopentadiene (DCPD). Sia lo zolfo che il DCPD sono sottoprodotti della raffinazione del petrolio. I mattoni si legano insieme senza malta dopo l’applicazione di una traccia di catalizzatore amminico – ha spiegato il Dott. Matthew Flinders Justin Chalke che ha guidato il lavoro.

Il legame in questo nuovo processo catalitico è molto forte, producendo un materiale da costruzione sostenibile che potenzialmente semplificherà la costruzione ha spiegato il dott. Maximilian Mann, coautore dello studio.

Ora il team è al lavoro per riuscire a immettere i mattoni sul mercato, dunque non è escluso che in tempi relativamente brevi si possano trovare in vendita.

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Fonte di riferimento: Macromolecular Chemistry and Physics

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