Gli straordinari boschi verticali sparsi in tutto il mondo

Il bosco verticale è ormai una felice realtà in molti paesi del mondo, una boccata d’ossigeno tra cemento e urbanizzazione. Edifici che esaltano un modo nuovo di abitare.

Il bosco verticale è ormai una felice realtà in molti paesi del mondo, una boccata d’ossigeno tra cemento e urbanizzazione. Edifici che esaltano un modo nuovo di abitare. Dopo il primo costruito proprio a Milano, i boschi verticali si stanno diffondendo un po’ in tutto il mondo.

Città a misura d’uomo e rigenerazione urbana, sono alla base della progettazione del bosco verticale, di cui pioniere è l’architetto Stefano Boeri con ecosistemi già collaudati dall’Italia alla Svizzera.

Cos’è il bosco verticale? Semplicemente il non rinunciare alla natura pur vivendo in una metropoli. Si tratta, infatti, di un progetto di riforestazione che attraverso il verde, si propone di incrementare la biodiversità vegetale contribuendo alla riduzione di Co2 nell’atmosfera.

Gli edifici sono così ricoperti di piante e alberi, creando l’impressione di un polmone verde in piena città. Una formula che piace, e proprio in questi giorni Stefano Boeri Architetti vince con la Torre dei Biancospini, un bosco verticale di nuova generazione, il concorso per la riqualificazione dell’area di Jaarbeursboulevard vicino alla Stazione di Utrecht.

Ecco i Boschi verticali sparsi in tutto il mondo:

Bosco verticale di Milano

Il bosco verticale di Milano è il primo progettato da Boeri ed è stato premiato come il grattacielo più bello del mondo. Ve ne avevamo parlato tre anni fa come di un progetto tutto italiano innovativo e originale, che aveva attirato l’attenzione anche del prestigioso Financial Times.

Si trova nel quartiere di Porta Nuova ed è un complesso residenziale formato da due torri con oltre 2000 essenze arboree.

bosco verticale milano

Bosco Verticale di Utrecht

Si chiamerà la Torre dei Biancospini e sarà un bosco verticale di nuova generazione per riqualificazione dell’area di Jaarbeursboulevard vicino alla Stazione di Utrecht, in Olanda.

La costruzione che inizierà entro il 2019 e terminerà per il 2022, prevede una torre alta 90 metri dove Boeri, darà vita a un’esperienza di coabitazione tra città e natura. Diecimila piante che riusciranno ad assorbire circa 5,4 tonnellate di CO2.

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Foto: Studio Boeri Architetti

Torre dei Cedri in Svizzera

Un altro bosco verticale di cui vi avevamo già parlato è la Torre dei Cedri di Losanna, in Svizzera. Alto 117 metri, il bosco in costruzione avrà 100 alberi di quattro specie di cedro, 6 mila arbusti e 18 mila piante perenni, ricadenti e tappezzanti.

Trentasei i piani destinati a residenze private ma anche uffici, una palestra e un ristorante panoramico per la torre che avrà l’80% di alberi sempreverdi. Gli alberi di cedro, considerati tra i più maestosi al mondo, sono in grado di vivere anche 2500 anni e capaci di adattarsi a condizioni climatiche estreme.

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Bosco verticale di Chicago (work in progress)

Arriva l’ok da parte del sindaco di Chicago, Rahm Emanuel per la costruzione di un bosco verticale, mentre è in visita a Milano. ‘Un progetto visionario’ che potrebbe sfociare in un gemellaggio tra la capitale della moda e la terza metropoli per numero di abitanti degli Stati uniti. Dopo Nanchino, Shanghai, Utrecht, Losanna, che sia proprio Chicago il prossimo step?

Tutto quello che c’è sa sapere sul Bosco verticale:

Bosco verticale di Nanchino

A Nanchino c’è il primo Bosco verticale cinese promosso dal Nanjing Yang Zi State-owned National Investment Group Co.ltd, Nanjing Vertical Forest. Situate nel Distretto Nanjing Pukou le due torri in costruzione avranno balconi e vasche verdi, sul modello milanese.

Lungo le facciate, 600 alberi di grandi dimensioni, 500 alberi di taglio medio e oltre 2500 arbusti e piante a caduta andranno a coprire una superficie di 6mila mq. Una vera e propria foresta verticale che contribuirà a rigenerare la biodiversità locale, ridurrà le emissioni di CO2 di circa 25 tonnellate ogni anno e produrrà circa 60 kg di ossigeno al giorno.

bosco verticale nanchino

Torre Tao Zhu Yun Yuan, Taiwan

La torre progettata da Vincent Callebaut, iniziata nel 2013 si trova a Taipei, nel distretto di XinYin e dovrebbe essere pronta per settembre 2017. 92 metri d’altezza promette di diventare l’attrazione architettonica principale della città.

Sul modello di Boeri, sarà un monumentale grattacielo a spirale ricoperto da circa 23 mila alberi in grado di assorbire ogni anno circa 130 tonnellate di anidride carbonica.

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Foto: Vincent Callebaut

Tour & Taxis di Bruxelles

Sempre di Vincent Callebaut l’idea di realizzare un quartiere completamente ecologico all’interno della città di Bruxelles. Il Tour & Taxis è un ex centro di sdoganamento e simbolo dell’industrializzazione belga, l’architetto lo vuole trasformare in un eco-quartiere all’avanguardia con foreste verticali, edifici sostenibili e spazi di co-working.

Il progetto interessa una superficie di oltre 135mila mq e prevede la conversione della Gare Maritime, gioiello in un campus di circa 40mila mq che ospiterà uffici open space, spazi per l’attività sportiva e per la ristorazione e serre.

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Foto: Vincent Callebaut
Dominella Trunfio
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