Vivisezione: l’Inghilterra vuole recepire la direttiva UE che di fatto abbassa gli standard di benessere degli animali

Il recepimento della Direttiva Europea sulla vivisezione, che verrà presto approvata in Inghilterra, sta preoccupando non poco le associazioni animaliste inglesi e non solo. Secondo la LEAL, la Lega Antivivisezionista, il governo inglese ha intenzione di recepire la direttiva così com’è, facendo sostanzialmente un copia e incolla del testo, senza discuterlo in parlamento, senza avviare il dibattito con l’opposizione e senza cambiare una virgola di quanto stabilito lo scorso settembre a Strasburgo.

Il recepimento della Direttiva Europea sulla vivisezione, che verrà presto approvata in Inghilterra, sta preoccupando non poco le associazioni animaliste inglesi e non solo. Secondo la LEAL, la Lega Antivivisezionista, il governo inglese ha intenzione di recepire la direttiva così com’è, facendo sostanzialmente un copia e incolla del testo, senza discuterlo in parlamento, senza avviare il dibattito con l’opposizione e senza cambiare una virgola di quanto stabilito lo scorso settembre a Strasburgo.

In pratica, si introducono delle restrizioni, ma non si tolgono di mezzo gli orrori del passato, che portano grandi sofferenze agli animali e infine la morte. La RSPCA, la più antica associazione antivivisezionista inglese parla di “allarme rosso” anche perché con questa norma che tra le altre introduce il via libero della sperimentazione sugli animali randagi, verrebbero ad abbassarsi gli standard di protezione degli animali da laboratorio di cui gode attualmente il Regno Unito. Per questo l’associazione è sul piede di guerra e ha inviato un documento al Governo con i punti principali che la nuova legge dovrebbe prevedere. Tra questi:

il divieto di usare le Grandi Scimmie;

– l’uso reiterato dello stesso animale in esperimenti che gli causano dolore intenso, sofferenza e angoscia;

– il divieto di autorizzare ricerche tramite le “procedure amministrative semplificate”;

– la proibizione senza eccezioni della sperimentazione sugli animali in via di estinzione, su quelli prelevati nel loro ambiente naturale e su quelli randagi o selvatici;

– il divieto di esperimenti dolorosi come le grandi operazioni chirurgiche eseguite senza anestesia per valutare, l’efficacia degli analgesici.

In pratica, secondo quanto chiesto dalle associazioni animaliste inglesi il Governo dovrebbe perseguire standard di benessere animale superiori a quelli definiti dalla legge europea così da riflettere l’etica e la cultura dell’opinione pubblica britannica”…

Il fatto è che la Direttiva approvata nei mesi scorsi, nata per tutelare il benessere degli animali, in corso di approvazione ha perso pezzi e clausole importanti diventando un testo scandaloso con troppi condizionali e pochi imperativi che ha lasciato mano libera ai vivisettori e al libero arbitrio degli Stati membri i quali adesso, approvando un recepimento nazionale particolarmente restrittivo, rischiano di far concentrare le lobby del farmaco nei paesi dove è meno sentita l’esigenza del benessere animale. Contro questa direttiva si era mobilitata l’eurodeputato dell’Idv Sonia Alfano ed era in corso una proposta di legge di iniziativa popolare. Oggi, quello stesso testo sta per essere approvato in uno degli Stati da sempre più sensibili degli altri ai problemi degli animali.

E se l’Inghilterra fa passare queste norme, cosa succederà nel recepimento della direttiva da parte delle altre nazioni dell’UE? Che fine ha fatto la carta dei metodi sostitutivi? Che cosa possiamo fare noi?

Nel nostro piccolo potremmo sostenere le varie campagne contro la vivisezione a partire dalla petizione al Parlamento Europeo promossa dal sito www.stopvivisezione.net dove si puà leggere “La vivisezione è una realtàspaventosamente drammatica e urgente e il suo futuro dipende dalla scelta di ognuno di noi. Ma tuttiinsieme – noi cittadini europei – possiamo fermarla! È davvero necessaria la partecipazione e l’impegnodi tutti“.

Verdiana Amorosi

Questo il documento inviato al Governdo dalla RSPCA

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