Rara tigre di Sumatra cade in una trappola, la lasciano morire dopo una lenta agonia e con una zampa martoriata

Un esemplare di tigre di Sumatra è morto in una trappola all'interno di una piantagione per la produzione di cellulosa. Ne rimangono solo 600 esemplari

A causa della deforestazione, delle piantagioni per la produzione di cellulosa e del bracconaggio, abbiamo perso un’altra tigre di Sumatra, specie a rischio di estinzione che vive in Indonesia.

A denunciare la morte della tigre è Greenpeace che in un comunicato specifica tutti i dettagli. Secondo il Riau Natural Resources Conservation Agency Center, che ha eseguito l’autopsia, si trattava di un esemplare maschio che, avvicinatosi ad una piantagione per la produzione di cellulosa, ha perso la vita a causa di una trappola messa all’interno della coltivazione collegata alla APP (Asia Pulp and Paper, uno dei più grandi produttori di carta al mondo).

La tigre prima è stata ferita ad una zampa e poi, probabilmente dopo una lenta agonia, è morta. Nelle vicinanze c’era anche una carcassa di maiale che si presume sia stata utilizzata dai bracconieri come esca.

Le immagini e il video che ritraggono questa splendida tigre ormai accasciata al suolo senza vita sono terribili. A renderle pubbliche sempre Greenpeace.

ATTENZIONE IMMAGINI FORTI

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© Greenpeace

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© Greenpeace

 


Ricordiamo che la perdita è particolarmente grave dato che la tigre di Sumatra è una specie definita in grave pericolo di estinzione dalla UICN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) e, al momento, ne rimangono solo circa 600 esemplari. Un’altra tigre di Sumatra era stata ritrovata morta qualche mese fa sempre in una piantagione per la produzione di carta.

E’ da tempo che Greenpeace denuncia come la deforestazione e la perdita dell’habitat naturale costringano le specie selvatiche ad avvicinarsi troppo agli insediamenti umani ma, soprattutto, come l’espansione legale (ma spesso anche illegale) delle piantagioni per la produzione di olio di palma e cellulosa causino incendi che mettono in serio pericolo specie animali già a rischio, oltre che la salute delle popolazioni locali.

Inoltre come ha dichiarato Martina Borghi, Campagna Foreste di Greenpeace Italia:

Il 31% delle epidemie di malattie emergenti sono legate ai cambiamenti di uso del suolo causati dall’invasione umana delle foreste pluviali tropicali: proteggere le foreste è fondamentale per proteggere la salute del Pianeta, delle specie che lo abitano, e in ultima analisi degli esseri umani”

Come sottolinea la nota associazione ambientalista poi, nel 2013 la Asia Pulp and Paper si era impegnata a lottare contro la deforestazione ma i dati dimostrano il contrario. Una recente analisi di Greenpeace evidenzia che tra il 2015 e il 2018 un’area enorme (più grande della città di Singapore) è stata bruciata in una concessione collegata proprio al colosso della carta.

Un folto gruppo di attivisti, composto da 90 tra ONG locali e internazionali, hanno lanciato  l’appello a tutti i partner commerciali della APP di sospendere gli accordi fino a che il produttore di carta non si impegni davvero a rispettare gli impegni presi, salvaguardando le foreste.

Fonte: Greenpeace

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